I venti di guerra che iniziano a soffiare già in Africa, i volti dei primi minatori anneriti dalle ore trascorse cavando carbone: è in questo scenario a tutti gli effetti "noir" che si gioca a pallone nella frazione mineraria che (con Serbariu) darà di lì a poco i natali a Carbonia. E non solo i natali, ma anche calciatori e dirigenti calcistici. Siamo a Bacu Abis, anno 1935, frazione mineraria oggi di poco meno di 2000 abitanti (ma un tempo ne contava 3500), e a far compiere questo affascinante balzo nel tempo è un libro scritto con rigore scientifico da Franco Reina, 76enne agente municipale in pensione, ex allenatore e soprattutto accanito ricercatore del calcio locale. Lo fa con un puntiglio tale che anche per questa sua nuova opera intitolata “Bacu Abis, una storia di calcio”, è andato a caccia di centinaia di risultati e dati anagrafici, e ha messo le mani su foto storiche che hanno forse una valenza più sociale che sportiva. Questo per scoprire che il Bacu Abis nel 1935 (Carbonia nascerà fra il 37-38), già militava nel massimo campionato regionale prima che la guerra d’Africa e le miniere portassero via (al fronte e in galleria) giocatori e dirigenti. “Si chiamavano i neri di Bacu Abis – racconta Reina, giunto al suo quarto libro sulla storia calcistica del Sulcis Iglesiente – e forse era davvero indicativo del periodo storico economico che si viveva anche se poi la maglia divenne granata”. Il legame fra il Bacu Abis e la Carbosarda che sarebbe nata pochi anni dopo, è sancito dall’allenatore Stefano Perati che per 4 anni allenò il Bacu Abis poi passò appunto al Carbonia. “Ma finita la seconda guerra mondiale – ha scoperto questo Indiana Jones del calcio locale – è chiaro che è decollata l’epopea ben più rilevante della Carbosarda-Carbonia ma il calcio continuò a buoni livelli pure a Bacu Abis sebbene con la consapevolezza che nulla sarebbe potuto tornare come prima”. Ne sono testimonianza le condizioni disastrate del suo storico stadio dove pure la neonata Carbosarda, quando 80 anni fa affrontava il Bacu Abis, incappò in sconfitte. Poi iniziò un’altra storia.

© Riproduzione riservata