“Ne vedremo delle belle” sembra ideato ad hoc per Valeria Marini. Nel nuovo show-talent di Rai1, al via sabato in prima serata, 10 primedonne dello spettacolo si affronteranno in prove di canto e ballo, che per l’artista romana cresciuta a Cagliari, la città della madre Gianna Orrù, è pane quotidiano, e musical.

Ma anche in interviste e nel cosiddetto “derby”, ovvero la sfida a sorpresa. Facile pensare, in quest’ultimo caso, a un confronto con Pamela Prati, l’altra concorrente sarda del programma di Endemol Shine Italy e Rai, scritto da Carlo Conti insieme a Ivana Sabatini, Emanuele Giovannini, Leopoldo Siano e Mario D'Amico con la collaborazione di Mattia Bravi e la regia di Maurizio Pagnussat. Mentre è nelle interviste che Marini potrebbe stupire.«È una prova che trovo molto stimolante: è un modo nuovo di proporsi, e per me non sarebbe neanche la prima volta», svela la showgirl, attrice e imprenditrice, classe 1967. «Ricordo quelle che facevo a “Domenica In” con Pippo Baudo: avevo scelto di intervistare solo donne, personaggi importanti come Nicoletta Mantovani e Patty Pravo, e funzionava tutto bene». Le “avversarie” – oltre a Prati, Matilde Brandi, Laura Freddi, Lorenza Mario, Veronica Maya, Angela Melillo, Patrizia Pellegrino, Carmen Russo e Adriana Volpe – sono avvisate.

Prime impressioni?

«Io nasco in teatro: allo spettacolo sono arrivata con Ninni Pingitore, che mi ha aperto le porte, e per questo non smetterò mai di ringraziarlo, e da lì sono tornata al cinema e al teatro, ma sono super felice di questo nuovo progetto e fiera di partecipare a uno spettacolo televisivo nel quale uscirà fuori, spero, la solidarietà femminile, anche perché durante le prove ne ho vista tanta. C’è un bel clima. Certo, è una gara, la competizione non mancherà e ognuna di noi punterà a fare il massimo, ma auspico una competizione sana».

Aspettative?

«Quando me l’hanno proposto non ho esitato ad accettare, anche per l’assoluta stima che nutro nei confronti di Carlo Conti, del suo gruppo autoriale e del regista, che firmano talent di successo, e dico che è una bella scommessa, una nuova formula di spettacolo per il quale ho rimandato un progetto che avevo in Spagna. Le aspettative meglio averle con moderazione, perché, per quanto uno possa aver studiato e si sia impegnato, non si sa mai come possono andare le cose. La formula prevede infatti il voto della giuria e il voto delle altre concorrenti: per quanto mi riguarda, quando toccherà a me votare manterrò la mia imparzialità, senza simpatie e senza fare calcoli».

Delle antagoniste chi teme?

«Temere no. Ci conosciamo più o meno tutte, magari ho meno confidenza con Patrizia Pellegrino, e penso che alla fine verrà fuori il carattere di ciascuno di noi, con lati positivi e negativi. Piuttosto, confido nel rispetto reciproco che una sana competizione, che mi auguro e penso che emergerà lungo il percorso, comporta al di là delle strategie».

La sua arma in più?

«Sulla carta penso di essere abbastanza forte. Dovrei essere più stratega, invece vengo sempre fuori per quello che sono, come una vera sarda. Ma forse è meglio così, perché il carattere è fondamentale. Non sono calcolatrice, per me tutto è molto immediato, ed è anche per questo che sono molto felice di partecipare a questo programma, arrivato in un periodo per me molto duro, nel quale avevo pensato di lasciare lo spettacolo per cose personali. Ero scoraggiata, e questo progetto mi ha ridato coraggio: per questo ringrazio di cuore Carlo».

Delle prove, invece, quale la preoccupa di più?

«Sono pronta a tutto. Sto studiando e mi sto preparando perché voglio fare il meglio possibile, al di là della vittoria finale: il consenso del pubblico sarà già un successo».

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