Pornografia minorile e adescamento di minorenni per attività sessuale.

Sono i reati di cui è stato dichiarato colpevole R. Kelly, condannato da una giuria di Chicago complessivamente per sei capi d’accusa. Ora rischia fino a 20 anni di prigione.

Il cantante R&B (star della celebre “I believe I can fly”, colonna sonora di “Space Jam”) è stato invece assolto dall'accusa di aver cospirato per ostacolare la giustizia in un processo del 2008. Era stato indagato per un presunto tentativo di nascondere le prove degli abusi.

Kelly, 55 anni, era già stato condannato nel 2021 a 30 anni per crimine organizzato e traffico sessuale: una pena che ora rischia di allungarsi ulteriormente.

I fatti risalgono a più di vent'anni fa, periodo in cui sono stati stati girati dei video in cui il produttore statunitense faceva sesso con una ragazzina di 14 anni. “Jane”, così si fa chiamare, aveva scelto di non testimoniare nel 2008 e il cantante era stato assolto da tutti i capi d’accusa. Un mese fa però la donna ora 37enne ha deciso di parlare, raccontando di come R. Kelly avesse abusato di lei centinaia di volte quando era minorenne.

Nel corso del processo sono stati proiettati video che mostravano R. Kelly fare sesso con Jane e mettere in atto pratiche degradanti e umilianti: in una delle immagini il cantante le ordinava di sdraiarsi a terra e poi orinava su di lei.

Il 55enne era stato accusato da altre quattro donne.

(Unioneonline/D)

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