Per chi nel cinema americano non vede solo superproduzioni a base di computer grafica ed esplosioni pirotecniche, arrivano notizie entusiasmanti sul prossimo film di Paul Thomas Anderson, che anticipano già da ora un’ambizione non inferiore a quella dei suoi precedenti capolavori. Considerato fra i più autorevoli esponenti della scena contemporanea, il director ha dato lustro alla sua filmografia con titoli del calibro di “Magnolia” e “Il Petroliere”, attirando su di sè un’attenzione tutta particolare ad ogni nuova uscita.

Sul suo nuovo progetto molte informazioni si son rincorse fino ad oggi: dalle prime notizie ufficiali sappiamo che fra gli interpreti principali troveremo Leonardo DiCaprio, Sean Penn e Regina Hall. Anche a questo giro Anderson firmerà la regia e la sceneggiatura del titolo, oltre ad assumere il ruolo di produttore esecutivo.

Stando alle prime informazioni rilasciate da Deadline, il tono del film sarà rivolto a un pubblico più ampio e il budget a disposizione è notevolmente superiore rispetto a prima. Oltre agli interpreti già citati, il cast comprenderà numerose altre partecipazioni, seguendo un’impostazione corale molto simile a quella già vista in “Magnolia”. Allo scorso gennaio risalgono le prime foto dal set, che immortalano un curioso Di Caprio con un look a base di vestaglia, occhiali da sole, cuffia e baffi vistosi, ricordando da vicino il personaggio di Drugo visto ne “Il Grande Lebownski” dei fratelli Coen.

Sul contenuto delle riprese è stata fatta maggior chiarezza a febbraio da parte di World Of Reel: pare che la pellicola consisterà in un adattamento del romanzo “Vineland” dello scrittore Thomas Pynchon, un autore che Anderson ha già riportato in passato sul grande schermo con “Vizio di forma”, uscito nel 2014. Il sito ha perciò ipotizzato che il Di Caprio fotografato durante le riprese stesse interpretando il protagonista Zoyd, insieme all’esordiente Chase Infiniti nei panni della figlia.

Dalla sinossi del romanzo possiamo trarne quanto segue, aspettandoci che la sua controparte cinematografica si attenga fedelmente alla trama originale: «Zoyd Wheeler, un residuato umano della stagione hippy degli anni Sessanta, vive con la figlia adolescente, Prairie, in una casa roulotte a Vineland, una cittadina immaginaria nel nord della California. Ogni anno Zoyd, dopo aver radunato un folto gruppo di giornalisti di radio e tv locali, si lancia a peso morto contro la vetrina di qualche malfamato bar della zona. Il motivo per cui lo fa, ufficialmente, è mostrare alle autorità statali che è matto da legare, in modo da ricevere un sussidio. C'è però dell'altro dietro a questa tradizione: un segreto che riguarda sua moglie Frenesi, ex-cineasta militante, e Brock Vond, un tetro agente federale. Un segreto che sua figlia è destinata a scoprire imbarcandosi in un lisergico viaggio nel tempo e nello spazio. Vineland è il racconto di un universo abitato da idealisti più o meno scanzonati alle prese con l'idiozia feroce di chi comanda; traditi o traditori, buoni o cattivi, tutti ugualmente in affanno per restare vivi mentre, come al solito in Pynchon, al di sopra delle loro teste continua un eterno conflitto di dimensioni planetarie, dall'aspetto comico eppure sempre più spietato».

A quanto riportato si aggiungono le indiscrezioni rilasciate pochi giorni fa dal noto scooper Daniel Ritchman, che parla invece di un rimaneggiamento completo delle premesse narrative di partenza: «Non sarà un adattamento fedele del romanzo Vineland, ma più una storia ambientata in una realtà alternativa dove il movimento Make America Great Again è continuato per anni e anni negli Stati Uniti, con i ribelli hippie/progressisti che combattono il governo ai giorni nostri mentre in Vineland i ribelli hippie sfidavano il governo Nixon. Quindi avrà sì elementi di Vineland, ma reinterpretati per la politica dei giorni nostri».

Risale invece a due settimane fa il comunicato ufficiale della Warner Bros per svelare la data di debutto fissata all’8 agosto 2025. Definendolo “un film evento”, la Warner ha anche annunciato la proiezione del titolo in formato IMAX, segando così un nuovo traguardo per il regista e per lo studio. Interessante notare, fra le altre cose, che il film rappresenta una sorta di reunion per chi è comparso nel precedente “Licorice Pizza”, con il ritorno di Alana Haim e dello stesso Penn ma anche dei produttori Michael De Luca e Pam Abdy. Aspettando che si faccia ulteriore chiarezza sulla trama del film rimaniamo in attesa di tutte le prossime rivelazioni, fiduciosi che il cineasta - anche questa volta - saprà regalarci qualcosa d’imperdibile.

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