Il maestrale “spezza” il tempo, intreccia fato e destino, suggerisce nuove emozioni: se poi tutto questo diventa un cortometraggio che vince anche il "David di Donatello", allora si capisce perché grazie all’opera di Nico Bonomolo viaggia su livelli sublimi “Passaggi d’autore: intrecci mediterranei”, diciottesima rassegna di cortometraggi iniziata oggi a Sant’Antioco dove è nata nel 2005 e ha sede il circolo del cinema “Immagini” che l’organizza.

Tra i corti spicca "Maestrale", film d’animazione del siciliano Nico Bonomolo, vincitore quest’anno del David, presente oggi on line alla proiezione con i registi degli altri corti, la portoghese Laura Gonçalves e Kassim Yassin Saleh, nato nel Gibuti ma da tempo di casa a Roma. Il palermitano Bonomolo sa bene cosa implichi il maestrale e il suo impatto nel Mediterraneo: «Croce e delizia di Sicilia e Sardegna per le civiltà nate e il flusso di migranti che lo caratterizzava e lo caratterizza tuttora – spiega - e nel mio caso è nato prima il titolo del corto».

L’opera racconta l’avventura di un impiegato che nota una barca in vendita, l’acquista, parte per un’isola deserta, trova l’amore, ritorna sulla terraferma, ritrova il lavoro ma rivede una nuova barca in vendita. «Un film – rivela il premio David – che non dà risposte, magari perché ci illudiamo di trovare risposte nel nuovo, ma poi è davvero così?».

La programmazione inizia con un omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita: in visione nell’aula Consiliare due episodi del grande intellettuale, "La ricotta", (1963), e "La Terra vista dalla Luna",(1967), più "Le mura di Sana'a", documentario appello all'Unesco, girato nello Yemen alla fine delle riprese del Decameron (1970). La sera invece è nel segno del Sarajevo film festival, uno dei più importanti eventi cinematografici dei Balcani.

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