Poco dopo l’epifania, l’Academy ha rivelato con un comunicato ufficiale che i titoli italiani in lizza per le candidature agli Oscar saranno due: oltre all’apprezzatissimo “Vermiglio” di Maria Delpero, premiato col Leone d’Argento a Venezia e più recentemente in concorso ai Golden Globe, anche l’esordio alla regia di Paola Cortellesi e campione d’incassi “C’è ancora domani” potrebbe spuntare fra i nomi selezionati per la kermesse losangeliana. A questa inaspettata notizia, è seguita prontamente una dichiarazione da parte del Sottosegretario di Stato alla Cultura Lucia Borgonzoni: «Ci riempie d'orgoglio l'ammissione del film “C'è ancora domani” di Paola Cortellesi in corsa per la nomination agli Oscar. Questo straordinario traguardo, che si aggiunge alla presenza di Vermiglio di Maura Delpero, testimonia il prestigio e la competitività del nostro cinema a livello internazionale […]». 

Dopo l’entusiasmo iniziale è stato necessario tuttavia fare opportuna chiarezza: se “Vermiglio” potrà competere fra i titoli scelti per il premio di miglior film internazionale, “C’è ancora domani” non potrà aspirare alla stessa categoria, poiché stando ai selezionatori la pellicola non soddisferebbe i prerequisiti richiesti. Com’era lecito aspettarsi, ai cenni di gratitudine da parte dalle istituzioni è seguito un commento della Cortellesi; con spirito di riconoscenza e un pizzico di ironia, ha affermato: «Sono grata a Greenwich Entertainment, distributore americano del film, per aver creduto in “C'è ancora domani” e averlo presentato tra i film eleggibili agli Oscar. Chiariamoci, in questo campionato USA, le probabilità che “C'è ancora domani” entri nelle cinquine degli Academy Award sono pari, direi, alla vita di un gatto in tangenziale, a Roma, nell'anno del giubileo ma è comunque una soddisfazione anche solo essere stati ammessi all'interno di questa selezione di film distribuiti nelle sale americane. Direi invece di concentrarci a fare tutti un gran tifo per il meritevole candidato del nostro Paese, lo splendido Vermiglio di Maria Delpero».

Come tristemente noto, le recenti devastazioni causate dagli incendi a Los Angeles hanno obbligato gli organizzatori a prendere le giuste contromisure: L'Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha deciso inizialmente di posticipare l'annuncio delle nomination da venerdì 17 a domenica 19 gennaio, per poi spostare ulteriormente la data a giovedì 23 gennaio; la cerimonia degli Oscar rimane invece fissata al 2 marzo presso il Dolby Theatre di Hollywood, come inizialmente stabilito. Dopo questa decisione, il CEO dell'AMPAS Bill Kramer e la Presidente Janet Yang hanno voluto condividere il seguente messaggio: «Siamo profondamente colpiti dall'impatto devastante degli incendi e dalle perdite subite dalla nostra comunità. L'Academy ha sempre rappresentato un punto di unione all'interno dell'industria cinematografica e siamo determinati a rimanere uniti anche di fronte a queste difficoltà. Poiché gli incendi sono ancora in corso nell'area di Los Angeles, abbiamo ritenuto necessario estendere il periodo di votazione e posticipare la data delle nomination per consentire ai nostri membri di avere più tempo. Inoltre, per garantire il rispetto delle necessità infrastrutturali e logistiche della regione nelle prossime settimane, abbiamo dovuto modificare alcune date del nostro programma di eventi. Siamo certi che queste decisioni risulteranno supportate dal nostro settore».

In periodo di votazioni per i candidati agli Oscar, sono giunti anche i primi cenni di supporto da parte dei maestri del settore: manifestando apertamente il suo amore per “Vermiglio”, la regista neozelandese Jane Campion - che ricordiamo per capolavori come “Lezioni di Piano” e “Il Potere del Cane” - ha scelto di sostenere apertamente la pellicola italiana nella speranza che possa gareggiare per il riconoscimento. Con una lettera aperta, ha dichiarato a tal proposito: «Vermiglio mi ha incantata. Sono davvero affascinata da tessuti di lino, mobili modesti e robusti, neve e latte fresco di mucca; il mondo che Vermiglio esplora mi delizia profondamente. Provo anche una profonda ammirazione per le straordinarie capacità di Maura Delpero come regista, che riesce a gestire una storia di questa portata con tanta fermezza e maturità. Mi sono sentita coinvolta e interessata a questo mondo per tutto il tempo. In un primo momento, ho pensato che avrebbe raccontato un ideale gentile e antico ma poi la storia di un nuovo amore ha seguito gli alti e bassi della vita reale: morte e tradimento. Ho amato tutto questo e ho sentito una profonda fiducia nella visione di Delpero, nel vero dramma della vita reale. Vermiglio è un dono».

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