“L’illusione coniugale”: risate, comicità e riflessioni a San Gavino
Magistrale interpretazione di Rosita Celentano, Attilio Fontana e Stefano Artissunch, regista algherese della piècePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’ennesimo sold out al Teatro di San Gavino ha chiuso la trionfale tournée dello spettacolo “L’Illusione coniugale”, brillante commedia di Eric Assous interpretata magistralmente da un trio d’eccezione composto da Rosita Celentano, Attilio Fontana e Stefano Artissunch che ha curato la regia ed ha collaborato anche alla traduzione del testo originale affidata alle cure di Giulia Serafini.
In scena per cinque date nell’ambito del cartellone della Stagione di Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo, presieduto da Antonio Cabiddu e diretto da Valeria Ciabattoni, la pièce, prodotta da Synergie Arte Teatro, è stata accolta da un pubblico entusiasta che ha mostrato sincero coinvolgimento applaudendo a scena aperta gli interpreti e punteggiando i momenti più esilaranti con sonore risate di apprezzamento.
Quasi due ore di grande teatro tra ironia pungente, trovate brillanti, battute comiche e luoghi comuni sferzanti che conferiscono ritmo ma insieme momenti di approfondimento psicologico senza la pesantezza di una seduta specialistica.
La geniale rilettura di Artissunch, fieramente algherese nonostante il cognome non suggerisca un’origine propriamente isolana, riassume il testo creando una godibilissima storia, a tratti anche maliziosa, sull'importanza dell'amore e sul valore e il significato del matrimonio nell'era delle chat e dei social media.
Gettate via le maschere, Giovanna e Massimo si trovano a fare i conti con un rapporto fondato sulle menzogne e logorato dai tradimenti, dove le ragioni per cui avevano scelto di sposarsi e vivere insieme giurandosi rispetto e fedeltà sembrano ormai dimenticate, sbiadite e confuse nel grigiore di una routine in cui resistono l'affetto e la tenerezza, e forse perfino il fuoco dell'antica passione, ma ormai offuscata dal dolore delle ferite sull'anima.
Nel dialogo intessuto di accuse e recriminazioni, ammissioni di colpa e tentativi di autodifesa, si inserisce, suo malgrado, anche Claudio, nel ruolo di ipotetico amante della moglie e dunque rivale del marito: un rappresentante dell'universo maschile ben diverso rispetto all'amico, sia per temperamento che per principi, quasi il suo contrario, come a simboleggiare un'alternativa possibile e forse un modello più evoluto, ragionevole e civile ma anche lui alle prese con le regole di una società spietata e competitiva.
«L’Illusione Coniugale affronta in modo irriverente il delicato tema del tradimento all’interno del rapporto coniugale - spiega Stefano Artissunch - Nello spettacolo si sottolinea l’importanza della comunicazione e della comprensione reciproca tra coniugi affrontando in modo leggero la complessa rete di interazioni ed influenze tra i personaggi che portano ognuno con sé le proprie emozioni, insieme a bisogni ed aspettative. Il pubblico è invitato a ragionare sulla fragilità delle relazioni e sull’importanza di affrontare i problemi in modo aperto, anche se ciò può comportare momenti di imbarazzo e confusione stemperati nel testo dall’ironia tipica di Assous».
«Affronto questa sfida con molto entusiasmo - racconta ancora il regista e attore algherese - e spero che porti ad interpretazioni uniche e coinvolgenti. Penso che un approccio audace e creativo possa rendere l’esperienza teatrale ancora più memorabile per lo spettatore. Trasmettere passione per l’arte e per il teatro è un aspetto a cui tengo molto: sono sempre ansioso di incontrare il pubblico per capire come verrà accolta la mia creazione».
A giudicare dall’affetto del pubblico, Artissunch potrà tornare nella Penisola felice del successo tributato dalle platee isolane.
Un riconoscimento meritato da condividere con la coppia di protagonisti.
Rosita Celentano e Attilio Fontana sembrano gli interpreti perfetti: bravi, eleganti, belli e carismatici, nella vita e sul palco, riportano nell’azione scenica un quadretto di vita assai credibile in cui ciascuno spettatore si può riconoscere.
Rosita Celentano, chiamata, scherzosamente a fine spettacolo nei saluti di commiato dei protagonisti, “la professionista”, aveva già affrontato il tema del tradimento in un libro campione d’incassi “Grazie a Dio ho le corna” pubblicato nel 2009 da Salani Editore.
Un’esperienza di vita vissuta che ha trasferito sulle scene con abilità e spontaneità superlative coadiuvata da un brillantissimo Attilio Fontana, personalità multiforme al suo debutto attoriale nell’Isola ma noto al pubblico sardo per la sua parallela carriera di cantante e compositore che lo ha visto protagonista anche in un’edizione del Festival di Sanremo, quella del 1997, nella Boy Band “Ragazzi Italiani”, risposta tricolore ai Take That.
Dopo gli applausi scroscianti a fine recita Artissunch lancia un siparietto divertente in cui il trio effettua un simpatico sondaggio sulle diverse locuzioni dialettali del simbolo del tradimento. Il risultato finale è comico al pari del tenore dello spettacolo: sondaggio riuscito.
L.P.