Lutto nel mondo della cultura e della musica per la morte dell'organettista Alfredo Nieddu. Nativo di Burgos, ma da tantissimi anni residente a Sassari, ha scritto pagine indimenticabili nel mondo delle tradizioni isolane. Sono tanti i gruppi che ha avuto modo di accompagnare nel corso della sua carriera.

Autentico pilastro del settore, aveva un carattere molto gioviale che lo ha portato ad essere ben voluto e stimato in ogni parte della Sardegna. Una passione che ha poi tramandato al figlio Angelo e che ha raccontato anche attraverso trasmissioni televisive e radiofoniche, rigorosamente in sardo.

Subito sono arrivati i messaggi di cordoglio anche da parte di artisti. «Alfredo era un uomo gentile e una persona perbene - scrive Giuliano Marongiu -. Amava la nostra terra, i suoni e le voci che le danno un colore, e viveva, soprattutto, per la gente a cui voleva bene e che tanto gliene voleva. Sapeva trasformare ogni incontro in un contatto e si spendeva con tutti in un sorriso aperto e generoso, seminando parole buone e belle sensazioni. Gli uomini come lui sanno fare della comunicazione un’arte e del piacere della condivisione una necessità, coltivano passioni autentiche e profonde che sconfinano nei sogni, attraversano l’esistenza e inseguono fino alla fine la loro ragione di vita. La sua voce era nell’aria e poggiava sul gradimento di tanti e sulle frequenze di un cuore che sapeva trasferire emozioni, entusiasmo, poesia».

«Ti ringraziamo per averci insegnato ad amare il folclore», sottolineano dal gruppo folk San Giorgio di Usini.

© Riproduzione riservata