Bella, selvaggia e magnetica come la natura incontaminata della sua Sardegna, “Anna” vive al ritmo del respiro della terra, una terra che cura le sue ferite e nutre la sua anima.

Le esperienze difficili che ha attraversato l'hanno segnata, ma non piegata e oggi Anna è una donna libera che non vuole più avere paura. Nell'angolo remoto dell’isola dove gestisce la piccola fattoria che era del padre, il tempo sembra essersi fermato e la presenza di Anna con la sua energia erotica e il suo coraggioso rifiuto delle convenzioni ha la potenza di una mina pronta a esplodere. Quella terra aspra la protegge, fino al giorno in cui sarà lei a doverla proteggere dai mostri meccanici che vogliono violentarla.

Arriva oggi nelle sale sarde (e giovedì 13 giugno nel resto d’Italia), già premiatissimo nei festival di mezzo mondo (dalla Mostra di Venezia al Festival di Montpellier) il nuovo lavoro tutto girato nella nostra Isola del palermitano Marco Amenta, nato fotoreporter, inviato di guerra in Bosnia.

Che ci racconta: «Mi sono ispirato a una storia vera accaduta in Sardegna qualche anno fa. “Anna” è una storia di resistenza contro il potere. Il potere spregiudicato di un capitalismo cieco pronto a distruggere tutto si rispecchia nel potere di una società maschilista e prevaricatrice e combattendo l’una la protagonista combatte anche l’altra».

Protagonista, bravissima, che ha il volto di Rose Aste, la giovane attrice di San Sperate che si è fatta già notare ne “L’agnello” di Mario Piredda. Insieme a lei ci sono Daniele Monachella e Marco Zucca. Da non perdere.

(f. f.)

© Riproduzione riservata