“Giurato numero due”, Nicholas Hoult: «Vi racconto la mia esperienza con Clint Eastwood»
«Dicono sempre di non incontrare i propri eroi ma questo è un caso in cui è fantastico incontrarli, perché è tranquillo, calmo e sicuro di sé»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sempre nel vivo di racconti viscerali, che interessano le insicurezze e tragicità di personaggi realistici come quelli incontrati nella nostra quotidianità, il novantacinquenne Clint Eastwood si appresta ancora una volta a lasciare il segno con la sua ultima regia intitolata “Giurato numero due”, disponibile nelle sale italiane a partire dal 14 novembre.
Considerato tra i mostri sacri della settima arte - dopo aver partecipato a capolavori intramontabili come la “Trilogia del Dollaro” di Sergio Leone e diretto alcune tra le pellicole più significative nell’ultimo ventennio di cinema americano, tra cui “Million Dollar Baby” e “Gran Torino” - lo sguardo imbronciato più famoso nella storia del cinema ha scelto a questo giro di concentrarsi sul dramma legale, scoprendo le insidie e il peso morale di una scelta sbagliata nel decretare l’innocenza o la colpevolezza di un imputato.
Come anche rivelato dal trailer ufficiale, il protagonista Justin Kemp si troverà ad affrontare le gravi conseguenze di un incidente notturno, oppresso dal dubbio di aver urtato con l’automobile un animale o, peggio ancora, una persona. Per uno scherzo del caso, il giovane viene scelto come giurato nel caso processuale a carico di James Sythe, accusato per l’omicidio della ex compagna Kendall Carter. Scoperto che il decesso della ragazza è avvenuto in circostanze molto simili al sinistro stradale, Justin teme di essere il vero responsabile della sua morte; ma il rischio delle conseguenze, compresa quella di perdere l’affetto della famiglia, lo porterà a compiere decisioni imprevedibili.
Alla sua veneranda età, pur non mancandogli la forza di volontà e l’entusiasmo, non dev’esser stato facile per Eastwood portare a compimento il progetto. Come dichiarato infatti dall’attore Phil Biedron in esclusiva per Vulture, il cast si sarebbe trovato almeno in tre occasioni ad interrompere le riprese, per le complicazioni di salute non meglio specificate che il regista ha dovuto affrontare. Allo stesso modo, l’attore non ha mancato di esprimere ad Eastwood un sentito messaggio di gratitudine, definendolo il director più generoso col quale abbia mai avuto l’onore di collaborare. In attesa di scoprire in sala il lavoro compiuto dal maestro, ci chiediamo già se potremmo aspettarci un’altra sua apparizione nel prossimo futuro. Alle voci sulla prima stesura di un nuovo script, si aggiungono quelle che vorrebbero Eastwood in contatto con Warner Bros per discutere di un progetto ancora sconosciuto, dopo il debutto soddisfacente riscontrato da “Giurato numero due” in Francia.
Su questi sviluppi, non rimane che attendere con pazienza tutte le prossime informazioni, considerata anche la scarsa propensione del director a rilasciare dichiarazioni ufficiali. Per ciò che riguarda invece l’esperienza vissuta sul set dal protagonista Nicholas Hoult - attualmente impegnato col remake del “Nosferatu” di Robert Eggers e col cinecomic DC “Superman” di James Gunn - la star è intervenuta durante la premiére dell'AFI Fest di Los Angeles svelando al The Hollywood Reperter cos’ha significato per lui collaborare al fianco del leggendario Clint Eastwood: “Dicono sempre di non incontrare i propri eroi ma questo è un caso in cui è fantastico incontrarli, perché è tranquillo, calmo e sicuro di sé. Ha un modo di affrontare la vita e le persone con semplicità, oltre ad un certo fascino, uno sguardo brillante e sempre un grande senso dell'umorismo. Tiene davvero a ciò che crea, si fida delle persone che lo circondano e si fida anche del pubblico”. Nella stessa occasione è intervenuta anche l’attrice Toni Colette, rilasciando alcune affermazioni sulla stessa linea di quanto espresso dal collega: “Avrei fatto qualsiasi cosa per Clint, non riesco a credere di aver lavorato con lui. È un regista da sogno. L'atmosfera sul set è incredibile, c'è molta libertà, connessione e un senso di umanità. Continuerà finché vorrà, è una fonte inesauribile di creatività, un vero artista”.