Giorgio Lupano in tour nell'Isola con "La vita al contrario"
La piece debutta in Sardegna giovedì al teatro comunale di San Gavino MonrealePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ve lo ricordate tutto elegante, con gli occhiali e con la faccia seriosa nel “Paradiso delle Signore”? Giorgio Lupano, 53 anni, per lungo tempo è entrato nelle case degli italiani con il personaggio di Luciano Cattaneo che gli è rimasto scolpito addosso. Tanto che al momento dell’addio dell’attore piemontese alla serie di Rai Uno c’era stata una ribellione generale.
Ma tant’è: Lupano era ed è molto altro. Attore di teatro soprattutto, dove passa con estro e bravura da un ruolo all’altro.
In questo periodo è il Nino de “La vita al contrario”, la trasposizione teatrale de "Il curioso caso di Benjamin Button" di Francis Scott Fitzgerald dove divide la scena con Elisabetta Dugatto, che incarna tutte le donne della sua vita. Una messinscena onirica e suggestiva dove Lupano presta anima e corpo alla storia di un uomo nato anziano che si trova a vivere la vita al contrario e si interroga sul suo significato, sulla sua imprevedibilità e sull’ineluttabilità della morte. La piece debutta in Sardegna giovedì al teatro comunale di San Gavino Monreale, per poi approdare venerdì al Teatro civico Oriana Fallaci di Ozieri, sabato al teatro San Bartolomeo di Meana Sardo e domenica al teatro Garau di Oristano per la Grande prosa Cedac.
Confessi Lupano, si è emozionato a interpretare un ruolo che al cinema è stato di Brad Pitt?
«In realtà no. Nel senso che da “Il curioso caso di Benjamin Button"è stato tratto un film con delle star come Brad Pitt mentre noi andiamo a fare uno spettacolo in teatro che è l’adattamento teatrale del racconto e non un remake del film, né potrebbe esserlo, quindi non c’è paragone. Diciamo (scherza), che so che Brad Pitt era molto preoccupato che io facessi Benjamin Button!».
La vita e la morte sono al centro di questa messinscena?
«Diciamo che in realtà si parla di vita e di morte nella misura in cui inizia con un nascita di un bambino che dimostra 80 anni e finisce con la morte di un neonato. Ma in realtà al centro della storia è proprio il fatto che per tutta la durata della vita Nino non sia mai al posto giusto, non rappresenta mai per gli altri quello che lui si sente di essere . Quindi per tutta la vita è fuori posto».
“Andiamo tutti nello stesso posto solo che per farlo facciamo strade diverse”. Il senso è tutto qui?
«Questa frase è all’inizio dello spettacolo. È un modo per dire che quale che sia la nostra strada, ha qualcosa di speciale. Ogni vita è diversa, unica».
Come mai ha deciso di lasciare il Paradiso delle Signore?
«Perché il mio era un personaggio che aveva una storia narrativa che a un certo punto si è conclusa. Ci siamo confrontati con la produzione e abbiamo dato una fine. Mi spiace che molti fan si siano rattristati ma poi sono arrivati altri protagonisti».
Lei ha partecipato anche a produzioni internazionali come Hannibal e La papessa. Che ricordo ha?
«Prima di tutto scopri cose nuove, come si lavora fuori dai nostri confini. Il lavoro ti da la possibilità di scoprire anche posti meravigliosi . Sono stato in Israele, Argentina Sudafrica, l’ultimo lavoro in giro per l’Artico, al gelo. E adesso arrivo in Sardegna , l’isola con il mare più bello del mondo!».