Si è detto tanto delle sofferenze del settore della cultura e dello spettacolo dal vivo nei due anni di pandemia.

E ieri, per l'ultima recita de "Il Silenzio Grande", il primo titolo del 2022 del cartellone della grande prosa organizzato dal Cedac al Teatro Massimo di Cagliari, è andata in scena una duplice magia, quella regalata dagli attori di un cast superlativo, diretto magistralmente da Alessandro Gassmann, impegnati in una pièce potente, spassosa e coinvolgente, e quella di una standing ovation con oltre 10 minuti di applausi.

Oltre alla straordinaria bravura di Massimiliano Gallo, Stefania Rocca e dei compagni di viaggio, era palpabile una comunione d'anime tra artisti e spettatori, un afflato sincero, spontaneo e mai così sentito nel profondo del cuore di una platea che ha voluto presidiare ogni posto disponibile ora che a teatro si può andare, sebbene con le mascherine e con green pass.

Lo dice Massimiliano Gallo nei camerini all'unisono con Stefania Rocca, due dei magnifici protagonisti del geniale lavoro di Gassmann tratto dal libro di Maurizio De Giovanni: "Dopo tante sofferenze poter tornare a recitare per il pubblico ci ha regalato una commozione fortissima, l'abbraccio del pubblico di Cagliari che ci ha accompagnato in cinque giorni di rappresentazioni è stato fantastico ma in aggiunta abbiamo percepito tutta l'energia che ci hanno voluto trasmettere, assieme ad un senso liberatorio che è arrivato fino al palco dalle poltroncine, saremo rimasti ancora qui un'altra settimana. Un'energia - continua l'iconico Commissario Luigi Palma ne I Bastardi di Pizzofalcone - che, al termine della tournèe ricevendo gli applausi finali, ci ha strappato più di una lacrima, stavolta di felicità dopo un periodo surreale e di immane disperazione per le morti, per le sofferenze e per le indicibili frustrazioni fisiche e psicologiche che non avremmo mai voluto affrontare".

Due ore e venti di grande teatro incentrati sul personaggio di Valerio Primic (Massimiliano Gallo) famoso scrittore e tre volte Premio Strega.

Nell'antica e preziosa Villa Primic vivono con lui la moglie Rose (Stefania Rocca) donna spesso sola e dimenticata da un marito celebre e troppo impegnato nella scrittura, e i figli Adele (Paola Senatore) e Massimiliano (Jacopo Sorbini). Quindi la fedelissima governante Bettina (Pina Giarmanà).

Una visione fortemente egocentrica, forse tipica del temperamento dell'artista, che non tiene però in considerazione le esigenze, i desideri e le aspirazioni altrui, non per deliberata o crudele indifferenza ma per mera inconsapevolezza, come se essi "dipendessero" da lui, come i personaggi dei suoi libri. Sul finire dello spettacolo, il colpo di scena che sconvolge e fa trasecolare, inondando l'atmosfera di intensa emozione.

L.P.

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