In un periodo di emergenza e di angoscia come quello che l’Italia intera sta attraversando, così come gli altri Stati in Europa e oltre Oceano, la musica è sicuramente un balsamo vitale.

La guerra incondizionata dichiarata al Coronavirus da tutta la cittadinanza, che sta rispondendo con elevato senso di responsabilità alla chiamata del Governo e dei Presidenti delle Regioni per sconfiggere questo nemico invisibile, sopportando sacrifici prima impensabili che dureranno, si spera, solo fino al 3 aprile, mette a dura prova l’animo creativo di un popolo che ama l’arte, la cultura e lo spettacolo.

Ma se i teatri sono blindati dall’epidemia, arriva su migliaia di telefonini, come un anelito di speranza e ottimismo, l’audio di una canzone conosciuta da quasi tutti gli italiani e no solo: Bocca di Rosa, il capolavoro di Fabrizio De Andrè che è un caposaldo della canzone d’autore tricolore.

Appena parte la voce dell’interprete ci si accorge, però, che non è il grande Faber: “Lo chiamavano Coronavirus metteva timore metteva timore”.

Inizia così la versione 2020 di Bocca di Rosa in tempi di pandemia.

L’autore è Corrado Nitto, un pianista, compositore, cantante e polistrumentista siciliano che ha elaborato un gioiellino sulla melodia struggente e immortale dell’originale capolavoro.

L’artista isolano che ama anche Cagliari cuce un testo da premio Oscar.

Intelligente, ironico, educato, straordinariamente poetico, il lavoro che viene fuori dalla genialità di Nitto ha regalato due minuti di impensabile serenità in una fase che sembra, giorno dopo giorno, sempre più surreale.

Prima un audio su Wattsapp, subito dopo alcuni video su Youtube di numerosi fan del bravissimo musicista. E Bocca di Rosa versione Coronavirus diventa l’unico contagio bello e piacevole. Suonato e cantato in modo esemplare, la canzone rimbalza di telefono in telefono, da pc a pc fino ad approdare alle radio nazionali.

“Una ribalta impensabile”, spiega l'artista a UnioneSarda.it, tanti lavori alle spalle, una collaborazione importante e duratura con Stefano Piazza (una celebrità in Sicilia al pari del nostro Massimiliano Medda) e ora attivo col trio “Lei Tra Noi”, formazione che condivide con Vincenzo e Maria Ilenia Castello.

“Un video fatto per gioco in 10 minuti – per sorridere un po' - spiega emozionato e ancora incredulo per la risonanza – ho provato a raccontare in maniera ironica quello che stava succedendo dopo aver visto i miei corregionali scappare dalla stazione di Milano Garibaldi la sera famosa in cui si rincorrevano le voci dell’emanazione di misure restrittive ancora più severe per le zone rosse”.

E la bravura di Nitto è quella di inserire in frasi ed in contesti originali della canzone di De Andrè i suoi versi targati Viruscorona, come lo ribattezza nella prima strofa con un artificio linguistico dirompente, perché “quando penso ad una stazione mi viene in mente De Andrè e la canzone Bocca di Rosa – conclude Nitto – e così associando gli elementi mi è venuta l’ispirazione”.

Sposando in pieno le parole finali della eccellente filastrocca di Nitto, che più colpiscono per il fortissimo sentimento che spigionano, come un’incontenibile voglia di vincere questa ardua battaglia, “anche se siamo allo stremo è necessario che stiamo uniti e sono convinto che ce la faremo”.

L.P.
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