Al Bano fischiato al concerto tributo per Battiato: “Mi hanno chiamato fascista, non so perché”
L’artista era salito sul palco assieme a Vittorio Sgarbi, improvvisamente sono stati sommersi da un’ondata di fischi: “Un girone dantesco”
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“I cinque minuti più inutili della mia vita artistica”.
Al Bano commenta così la brutta esperienza che ha vissuto sul palco dell’Arena di Verona, durante una serata evento dedicata a Franco Battiato con decine di artisti.
La presenza del cantante di Cellino San Marco non era prevista, come racconta lui stesso al Corriere della Sera: “Io e Sgarbi eravamo ad Abano, c’era una manifestazione del personaggio dell’anno e mi hanno premiato. Terminata la serata Sgarbi mi dice: ‘Andiamo all’Arena di Verona che c’è anche mia sorella . Arriviamo, e il direttore artistico Gianmarco Mazzi ci porta dietro le quinte. Io non sapevo nulla. Vittorio mi dice ‘Dai saliamo sul palco’”.
Ma le cose a quel punto prendono una piega inaspettata: “Entriamo e la gente urla ‘Fascisti, fascisti’. Mi son trovato in un girone dantesco. Mi chiedevo ‘sogno o son desto?’. A quel punto mi sono scusato e sono uscito’. Non so nemmeno perché mi abbiano chiamato fascista, sono antipolitico da sempre”.
Un episodio comunque che vuole lasciarsi subito alle spalle. Almeno oggi, che ha altro a cui pensare: poche ore fa a Zagabria è nata la sua nipotina, Rio Ines, terza figlia di Cristel Carrisi.
(Unioneonline/D)