Quattro quadranti. Uno per ogni candidato alla presidenza. Si presenta così la scheda verde delle Regionali 2024, dove due donne e altrettanti uomini si contendono la guida della Sardegna sino al 2029. Quest’anno si va alle urne nella sola giornata di domani, 25 febbraio.

Regole inderogabili

I seggi aprono alle 6,30 e chiudono alle 22. Per lo scrutinio bisogna attendere lunedì. Dalla mezzanotte di oggi è scattato invece il silenzio elettorale, il cui obiettivo è dare ai cittadini un tempo per la riflessione.

L’ordine sulla scheda

Il nome di Alessandra Todde, con i dieci alleati che la sostengono, è in alto a sinistra. Sotto c’è il centrodestra di Paolo Truzzu, con nove partiti. A destra, nella parte superiore della scheda, la Coalizione sarda di Renato Soru, formata da cinque cartelli elettorali. Sotto, Sardigna R-esiste di Lucia Chessa, che è una lista unica. Questo ordine è il frutto casuale dell’estrazione fatta lo scorso 30 gennaio dall’Ufficio centrale elettorale, in Corte d’appello a Cagliari.

Le circoscrizioni

La scheda del voto uguale in tutta la Sardegna. Tuttavia in ciascuno degli otto collegi in cui è divisa l’Isola – Cagliari, Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra, Sassari, Gallura, Nuoro e Oristano – cambiano le liste degli aspiranti consiglieri. Infatti: a Cagliari, la circoscrizione più grande della Sardegna, gli elettori possono scegliere tra venti nomi, di cui dieci donne e altrettanti uomini. Nel Medio Campidano e nel Sulcis i candidati, sempre equamente distribuiti tra i due sessi, sono quattro; due in Ogliastra; dodici nel Sassarese. In Gallura, Nel Nuorese e nell’Oristanese le liste sono da sei. Sardigna R-esiste non ha presentato candidati consiglieri nel Sassarese e in Ogliastra.

Come si esprime il voto

I nomi degli aspiranti governatori sono già scritti sulla scheda. Quindi per dare loro la preferenza è sufficiente mettere una crocetta sul relativo simbolo. Discorso diverso per i candidati consiglieri: il voto si esprime scrivendo il cognome (il nome non è obbligatorio) accanto al logo della lista di riferimento, la quale andrà barrata con una X. Per indicare il cognome ci sono due righe di spazio perché con la doppia preferenza di genere si possono votare insieme una donna e un uomo. Ma solo all’interno di una stessa lista, altrimenti la scheda è nulla.

Il voto disgiunto

Per la legge elettorale sarda, le preferenze sono “scollegate”: l’elettore può scegliere come presidente un candidato che appartiene a una coalizione diversa rispetto a quella del consigliere a cui si dà la preferenza. Il voto disgiunto si esercita con la doppia crocetta: una sul simbolo del candidato governatore, l’altra sulla lista del consigliere prescelto (di cui, ripetiamo, va scritto il cognome). Se invece si resta nello stesso schieramento, quando si dà la preferenza a un aspirante onorevole, il voto va in automatico anche al candidato presidente. Ecco perché in tanti facsìmili elettorali, compare solo la X sul simbolo del partito con il nome del consigliere e della consigliera in corsa.

Libera scelta

La preferenza nominale, tuttavia, non è un obbligo. Un elettore può decidere di recarsi alle urne per votare solo il candidato governatore o può dare il voto a un partito senza per forza scegliere uno specifico consigliere. Va precisato che, pur senza indicare un cognome, la preferenza va in automatico al candidato presidente collegato a quella lista.

La posizione dei partiti

Come succede per gli aspiranti governatori, anche l’ordine dei partiti sulla scheda è stato deciso dalla Corte d’appello con un’estrazione. Per il Campo largo, questa la sequenza dei simboli: Uniti per Todde, Fortza Paris, Orizzonte Comune, Pd, Progressisti, M5s, Sinistra futura, Demos, Alleanza Verdi e Sinistra, Psi-Sardi in Europa. Per il centrodestra questo l’ordine: FdI, Riformatori, Udc, Forza Italia, Alleanza Sardegna-Pli, Psd’Az, Dc con Rotondi, Sardegna al centro 20/20, Lega. Nella Coalizione sarda l’estrazione ha prodotto questo risultato: Progetto Sardegna, +Europa-Azione-Upc, Rifondazione comunista, Liberu e Vota Sardigna. Sardegna R-esiste è, come detto, una lista unica.

Alessandra Carta

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