"Con l'identità digitale noi avremo un'unica e sola user e password per accedere a tutti i servizi digitali ma queste user e password potrebbero essere utilizzata non solo per ai servizi digitali della Pubblica amministrazione ma anche del privato per esempio i nostri conti in banca, per esempio andare al cinema, per esempio prenotare un auto".

Fa discutere la proposta avanzata dal ministro dell'Innovazione Paola Pisano, in particolare per quel che concerne la parola segreta d'accesso al profilo digitale unico, in quanto, ha precisato il ministro - indipendente, ma vicino al Movimento 5 Stelle - "dovrebbe essere data dallo Stato perché è lo Stato ad avere certezza" dell'identità di un cittadino.

Parole che hanno destato critiche e perplessità, al punto che lo stesso ministero, su Twitter, ha poi spiegato: "Nessuna nuova proposta, né nuova password di Stato. Il ministro Paola Pisano si riferiva allo Spid (il Sistema Pubblico di Identità Digitale, ndr) già usato da 5 milioni di italiani. L'intenzione da discutere con tutti gli interlocutori istituzionali competenti è solo quella di affidarne la gestione direttamente allo Stato".

Una precisazione arrivata in piena polemica, anche politica.

"Sono molto perplessa per le posizioni espresse oggi dal ministro Pisano relative all'identità digitale.

Credo occorra un confronto urgente sulle scelte complessive del Governo in materia di digitale e dati. Si tratta di un tema strategico per i diritti dei cittadini, la democrazia e la competitività del Paese. Alcune scelte meritano un approfondimento e un confronto ampio e non possono essere rilasciate ad improvvisazioni estemporanee'', il commento dell'ex ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia (Pd).

Assolutamente contrario anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, secondo cui "l'idea di fornire come Stato la password unica utilizzabile persino per i servizi privati è inquietante prima ancora che sbagliata".

Dura la Lega, per voce del deputato Massimiliano Capitanio: "Sia che si sia confusa sia che lo pensi davvero, dopo la gaffe sulla password di Stato il ministro Pisano dovrebbe dimettersi. Dopo essersi affidata alla Casaleggio associati per il Piano Innovazione, il ministro ora svela la sua idea, molto cinese, per la digitalizzazione del Paese: ma noi non saremo mai una dittatura digitale, si scordino

di controllare gli italiani come fanno con i loro parlamentari e mettano fine a questo pericolosissimo conflitto di interessi".

(Unioneonline/l.f.)
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