Pierluigi Coppola, il professore "dissidente" che firmò una contro-relazione favorevole alla Tav, non collabora più con la Struttura tecnica di missione che era stata incaricata dal ministero delle Infrastrutture di studiare costi e benefici dell’opera.

L'esperto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, come anticipato dal Messaggero, è stato licenziato dalla Commissione costi-benefici sulla Tav a far data dal 15 luglio con una email del ministro M5S Danilo Toninelli.

Come riporta il Messaggero, Coppola si era dissociato dalla valutazione negativa presentata lo scorso febbraio dalla commissione presieduta da Marco Ponti, secondo cui la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione comportava più costi che benefici.

Secondo Coppola, la valutazione non teneva invece conto di elementi strutturali ed economici che avrebbero ribaltato il giudizio.

Sempre secondo il Messaggero, il messaggio inviato via pec cita come motivazione al licenziamento la "violazione della riservatezza" di cui il docente si sarebbe reso colpevole rilasciando interviste non autorizzate. In particolare, a Coppola viene contestata "la violazione di un comma di un decreto ministeriale che regola il comportamento dei consulenti nei rapporti con il pubblico che non devono rilasciare dichiarazioni offensive nei confronti dell’amministrazione e del ministro, né parlare a nome della medesima amministrazione in assenza di autorizzazione".

La conclusione del contratto è stata confermata dal Ministero.

LE REAZIONI - "È chiaro che il M5S non voglia affidarsi a consulenti preparati ed indipendenti ma a yes man compiacenti e non imparziali: tutto questo a spese dei contribuenti”, la dichiarazione di Davide Gariglio, deputato Pd in Commissione Trasporti della Camera riferendosi al fatto che "Toninelli ha cacciato dal Ministero delle Infrastrutture Pierluigi Coppola, membro della Struttura tecnica, per non aver firmato la confusa e faziosa indagine costi - benefici sulla Tav".

"Il Ministro però dovrà rispondere in Parlamento di questa scelta - aggiunge Gariglio - presenterò infatti sulla vicenda una interrogazione. Siamo di fronte ad un ministro sfiduciato, confuso e sull'orlo di una crisi di nervi che invece di dimettersi licenzia dipendenti solo per ripicca".

(Unioneonline/v.l.)
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