Per la seconda volta nella storia della Repubblica e per la seconda volta consecutiva il Parlamento rielegge il Capo dello Stato in carica. 

Sintomo di una situazione di stallo e di veti incrociati tra i partiti, nonché della crisi degli equilibri, del bipolarismo e delle alleanze tradizionali.

Per questo è tornata in auge l’ipotesi di rivedere radicalmente, attraverso riforme costituzionali ad hoc, il sistema di scelta dell’inquilino del Quirinale. 

Una proposta è stata lanciata, nel corso delle ripetute fumate nere di questi giorni, da Matteo Renzi, leader di Italia Viva: “Probabilmente è arrivato il momento di far eleggere il presidente della Repubblica dai cittadini”, ha detto l’ex segretario del Pd. Aggiungendo: “Questo sistema andava bene per l'Italia che usciva dal fascismo. Spero che Mattarella possa essere l'ultimo eletto così. Il mio sogno è vederlo eletto dai cittadini, e questo impone riforme costituzionali", ha concluso il senatore di Iv. 

Le parole di Matteo Renzi

Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore della Lega Roberto Calderoli: "Dopo il penoso spettacolo cui abbiamo assistito in questi interminabili giorni, di teatrini e capannelli per l'elezione del presidente della Repubblica, sono ancora più convinto della necessità di una modifica costituzionale per consentire ai cittadini italiani di eleggersi direttamente con il proprio voto il Capo dello Stato”, ha detto l’ex ministro del Carroccio.

Ma la convinzione della necessità di cambiare le regole è diffusa. "Serve conquistare una stagione di riforme che non si limiti alla legge elettorale ma investa l'assetto istituzionale, il funzionamento del Parlamento, le regole sulla vita interna dei partiti, il rafforzamento delle forme di partecipazione dei cittadini”, ha dichiarato Riccardo Magi, deputato e presidente di Più Europa. “Una stagione di riforme delle politiche e della politica non è più rinviabile", ha aggiunto. 

E riforme invoca anche il senatore di Forza Italia Andrea Cangini: “Finché non riformeremo il sistema politico e istituzionale, l'Italia sarà uno Stato strutturalmente in crisi, prossimo al fallimento, incapace di affrontare problemi globali e persino di governarsi secondo procedure ordinarie. Il tempo della riforma è ora".

Una tema al centro della riflessione bipartisan, dunque, che potrebbe tornare prepotentemente al centro del dibattito politico, in vista delle prossime votazioni per il Colle. 

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata