Alcune norme della legge regionale della Sardegna 3/2020 - “Modifiche alle leggi regionali n. 45 del 1989 e n. 8 del 2015 in materia di Piano di utilizzo dei litorali” - che riguardano le autorizzazioni edilizie e paesaggistiche necessarie per la costruzione di strutture sui litorali, esulano dalle competenze che lo Statuto speciale riconosce alla Regione e incidono sulle competenze statali in materia di tutela del paesaggio, di livelli essenziali delle prestazioni e di diritto penale. Lo ha sancito ieri il 41esimo Consiglio dei ministri del governo "Conte-bis", che ha deciso di impugnare la legge il questione. Se la Regione modificherà la legge in maniera tale da non incorrere più in uno sforamento di competenze, allora l'esecutivo rinuncerà all'impugnativa. Il provvedimento, spiega il comunicato di palazzo Chigi, viola gli articoli 9 e 117 della Costituzione sugli ambiti di intervento delle regioni a Statuto speciale. Il Cdm ha impugnato, sempre con la motivazione che la norma eccede le competenze statutarie della Regione, anche la legge regionale 1/2020 con “Disposizioni sulla gestione della posidonia spiaggiata”, ovvero l'alga che ogni anno si deposita in consistenti quantità sul litorale dell'isola. Il provvedimento, spiega la nota del governo, viola la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema.

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