"Denunciando me si denuncia uno Stato che obbliga 6 milioni di consumatori a rivolgersi al mercato nero. Denunciando me si criminalizzano 500mila autocoltivatori che da anni aspettano di essere rappresentati politicamente. Se sarò denunciato mi assumerò le mie responsabilità ma sono ben contento se il mio gesto servirà a smascherare l'ipocrisia latente al dibattito sulla cannabis e ad accendere i fari su un disegno di legge che in molti a destra non vorrebbero neanche votare".

Così Mattia Santori, dopo le polemiche che lo hanno travolto per aver rivelato di coltivare tre piantine di cannabis in casa grazie alle quali ha prodotto quest’anno 60 grammi “per uso personale”.

Per le sue parole il leader del movimento delle Sardine, eletto al consiglio comunale di Bologna tra le fila del Pd, ha ricevuto strali dagli esponenti locali di Lega e Fratelli d’Italia

"Quanto affermato da Santori circa la sua coltivazione di cannabis è gravissimo", il commento del consigliere comunale di Bologna del Carroccio Matteo Di Benedetto.

"A quanto pare afferma di avere coltivato e raccolto già 60 grammi e di tenere comportamenti che a suo avviso potrebbero costargli fino a sei anni di carcere. A questo punto non ci resta che avvisare Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Per quanto riguarda il piano politico, ricordo che ha anche la delega alle politiche giovanili. Il suo partito e il sindaco non prenderanno provvedimenti?".

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore: "Sono perché la legge sia rispettata anche quando la si vuole cambiare. Mattia finora ha lavorato bene. Spero che non voglia sprecare tutto", ha detto il primo cittadino.

Su un'eventuale sfiducia a Santori, per ora Lepore frena: "È un consigliere comunale con delega, quindi sta esercitando il suo diritto di esprimere le sue opinioni".

(Unioneonline/l.f.)

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