"Io sono preoccupato, ho chiesto un incontro a Draghi perché il Paese non va lontano. Il 30 ottobre Roma è sulle tv di tutto il mondo con il G20, e noi come ci presentiamo? Non possiamo fallire, ma se non riusciamo a fermare un disadattato con braccialetto elettronico io sono preoccupato”.

Lo ha detto Matteo Salvini a proposito della violenta manifestazione di sabato scorso a Roma.

Nel corso dell’evento a sostegno del candidato di centrodestra a Roma, Enrico Michetti, il leader leghista ha parlato della protesta dei no Green pass e dell’assalto alla sede della Cgil.

A Draghi il leader leghista chiederà “di guidare un percorso di pacificazione nazionale”.

"L’ad di questo governo – prosegue Salvini – non può permettere che l’Italia vada incontro a questi problemi. Venerdì (giorno in cui entra in vigore il Green pass obbligatorio al lavoro, ndr) è una giornata che ha bisogno di unità. O pacifichiamo questo Paese, mettendo al centro il lavoro e non l’ideologia, o non facciamo un buon servizio al Paese”.

Giudizio tranchant su alcuni ministri, di cui non fa i nomi ma non è difficile immaginare a chi si riferisca: “Tirare fuori gli scheletri dal passato non fa bene all’Italia e al governo. E siccome di alcuni ministri non ho particolare stima né fiducia, ne parlerò con il manager, l'amministratore delegato di questo governo, non può permettere che l'Italia vada incontro a problemi enormi".

Ancora: “Non siamo riusciti a fermare un disadattato con il Daspo, allora io sono preoccupato. Ilva, Alitalia, la revisione del catasto, le cartelle Equitalia in partenza. Ho chiesto un incontro a Draghi perché prevenire è meglio che curare. Altrimenti puoi avere anche un genio come premier, ma se la macchina è fuori controllo non vai lontano”.

(Unioneonline/L)

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