I temi della specialità, delle autonomie differenziate e del rapporto con le altre Regioni al centro delle celebrazioni in Consiglio regionale del trentesimo anniversario di Sa die de Sa Sardigna, la festa del popolo sardo istituita nel 1993 per ricordare i cosiddetti "Vespri Sardi". Ovvero, l'insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell'isola titolare del Regno di Sardegna. «Oggi - ha detto il presidente della Regione Christian Solinas nel suo intervento in Consiglio regionale - la società sarda propone domande nuove, ma il livello di confronto è con le istituzioni nazionali ed europee e ci parla sempre dell’esigenza di affermare dei diritti che ci mettano alla pari col resto d’Europa: continuità territoriale, sanità, autonomia».

Il governatore ha lasciato l’Aula subito dopo il suo discorso. Ha aperto i lavori il presidente dell’Assemblea Michele Pais: «Il dibattito sul regionalismo differenziato può e deve rappresentare un’occasione di rilancio della nostra Autonomia e soprattutto della nostra specialità. Siamo consapevoli che la tirannide da sconfiggere è oggi rappresentata dalla arretratezza delle infrastrutture materiali e digitali e da tutti quei fattori che impediscono lo sviluppo, creano povertà o impediscono la piena espressione delle potenzialità culturali di cui la nostra terra è ricca. Un passo avanti è stato fatto nel 2022 con l’approvazione da parte del Parlamento della proposta di legge per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione. Un passo importantissimo, ma solo un primo tassello. Ora, i sardi, devono pretendere interventi sistematici, inseriti in un piano strategico, affinché il principio di insularità trasformi “l’essere isola” in opportunità».

Le celebrazioni proseguono con gli interventi dei presidenti dei gruppi. Critico quello di Francesco Agus (Progressisti): «Assistiamo a un momento di debolezza sostanziale delle istituzioni regionali, un momento in cui è complicato anche consentire le riunioni di un'Assemblea che dall'inizio dell'anno ha approvato una sola legge. Oggi uno degli organi statutari non è in condizione di lavorare». 

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