Sono in attesa altre quindici coppie riunite in Campidoglio. Dopo la prima, Marino ha proceduto alle altre trascrizioni dei matrimoni. Le coppie, di volta in volta, vengono chiamate al tavolo del sindaco e dopo la trascrizione posano per le foto insieme a lui. Gli applausi e le manifestazioni di euforia in sala sono quasi ininterrotti. "Abbiamo concluso la trascrizione di sedici coppie nel registro di stato civile - ha detto Marino - E' fondamentale che un sindaco si metta a difesa dei diritti di tutti". Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino.

ALFANO - "Il sindaco Marino ha firmato trascrizioni per nozze gay. Ribadisco per l'attuale legge italiana ciò non é possibile". Così il ministro dell'Interno Alfano in un post su Facebook commenta la trascrizione dei matrimoni gay fatta oggi in Campidoglio dal sindaco Ignazio Marino. "La firma di Marino non può sostituire la legge: ha fatto il proprio autografo a queste rispettabilissime coppie".

I VESCOVI - "Una tale arbitraria presunzione, messa in scena proprio a Roma in questi giorni, non è accettabile". Lo scrive la Cei, commentando le trascrizione di nozze gay a Roma che sorprendono "perché oltre a non essere in linea con il nostro sistema giuridico", suggeriscono "una equivalenza tra il matrimonio ed altre forme che ad esso vengono impropriamente collegate". "L'augurio", è detto in una nota dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, è che il "rispetto delle persone individuali sia sempre salvaguardato nelle loro legittime attese e nei loro bisogni, senza mai prevaricare il dato della famiglia. La sua originalità non può essere diluita, se ci sta veramente a cuore il "bene comune" che è la differenza, dei generi e delle generazioni. In una parola, se ci preme la famiglia".
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