Il gran finale della nona Leopolda è uno show dell'ex premier Matteo Renzi, che prova a chiamare a raccolta il Paese contro il governo Conte.

"Siamo il doppio dell'anno scorso, quando eravamo al governo. L'opposizione fa bene alla Leopolda ma fa male al Paese, purtroppo", osserva l'ex segretario nell'intervento di chiusura della kermesse.

"La campagna d'odio che abbiamo ricevuto in questi mesi è senza precedenti: pensavo si fermassero dopo le elezioni e invece continuano". Poi l'attacco: "L'odio fa male, quintali di fango non ci hanno sporcato l'anima, noi non risponderemo con l'odio, che si ritorcerà su di loro. I giacobini finiranno sul patibolo come sempre, alla mistificazione costante rispondiamo coi numeri e con la realtà".

Ribadisce il no a un'allenza con i pentastellati: "Non per i popcorn, ma perché pensiamo che la politica sia passione, idealità, valori, e non poltrone".

"C'era un disegno - aggiunge il senatore di Scandicci - sostenuto da personaggi di grande rilevanza, trasformarci in una sorta di piccoli alleati saggi del M5S e pensare che l'ala più razionale della destra facesse altrettanto con Salvini, per arrivare a un bipolarismo populista".

Quindi un attacco sul condono ("Come dire che chi ha pagato le tasse è uno scemo") e sulla nomina di Marcello Foa alla presidenza della Rai ("Un bugiardo, una fake news che cammina").

Infine, pur senza sciogliere le riserve su quale sarà il candidato da lui appoggiato alla segreteria del Pd, affronta alcune questioni interne alla sinistra, con il solito rancore.

"Con la personalizzazione della leadership abbiamo vinto e perso, ma abbiamo sempre preso il 40%, con la spersonalizzazione abbiamo preso il 18%".

E ancora: "Abbiamo fatto due volte il congresso e lo abbiamo vinto due volte con il 70%, daremo a chi vincerà il rispetto e la collaborazione che non abbiamo ricevuto".

Infine, una sorta di chiamata alle armi a chiudere il suo intervento. "Noi siamo quelli che barcollano ma non mollano, quelli che restano ma anche quelli che si rimettono in cammino perché non vogliono lasciare l'Italia in mano ai cialtroni che la vogliono distruggere. E ora mettiamoci in cammino e partiamo tutti insieme".

(Unioneonline/L)

IL PD SARDO A FIRENZE

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