Sono “di sinistra”, i leghisti sono “avversari”, ma “condivido la battaglia sui referendum per la giustizia”. Così Matteo Renzi, a Milano, ospite della scuola di formazione politica della Lega

Nel suo intervento, il leader di Italia Viva è tornato a ribadire le proprie perplessità sulla riforma Cartabia: "Voi la votate e pensate sia un buon passo in avanti - dice rivolgendosi ai leghisti - io mi astengo perché è inutile".

Per Renzi i giudici devono andare avanti "per merito e non per le correnti, e chi sbaglia paga". E su questo "penso - dice però - che si riuscirà a trovare un accordo nella prossima legislatura". Il senatore toscano si scaglia contro il Csm, che al tempo "fece la guerra per le correnti a Giovanni Falcone. A Paolo Borsellino - continua - è stata negata giustizia perché è stato fatto un processo farsa a presunti mandanti con operazioni di depistaggio".

“Non sono venuto a lisciarvi il pelo come fece Conte", ha detto anche l’ex premier lanciando una frecciata al leader del M5S. "Persino il Pd – ha aggiunto – si sta rendendo conto che è inaffidabile, gli ci è voluto un po' ma ci sono arrivati".

Il reddito di cittadinanza "va abolito e non riformato alla Di Maio", mentre, "servirebbe una legge elettorale come quella del sindaco d'Italia: si va al ballottaggio e chi vince governa", ha aggiunto Renzi, precisando però che il Governo Draghi “andrà avanti fino al 2023”.

"Onestamente non sapevo che ci fosse Renzi alla nostra scuola di formazione politica – il commento di Matteo Salvini - ma mi fa piacere. È stato gentile lui ad accettare, e sono stati intelligenti gli organizzatori a invitarlo", ha concluso.

(Unioneonline/l.f.)

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