Si dice che il “vertice” possa essere la medicina di tutti i mali della maggioranza.

E infatti ieri sera è andato in scena il secondo in due giorni, con due obiettivi fondamentali: colmare la lacuna di 32 milioni di euro per le politiche sociali (per i quali c’è uno spiraglio sui Fondi europei) e sciogliere il ghiaccio che separa gli assessori del Bilancio e della Sanità, Raffaele Paci e Luigi Arru.

Come se non bastasse a caricare la missione di ulteriori tensioni, potrebbe arrivare l’impugnazione sugli aumenti di Irpef e Irap dalla riunione del Consiglio dei ministri di stamattina.

Tra i due esponenti della Giunta qualche problema c’è, quantomeno quando ci si deve difendere dagli attacchi della maggioranza.

L’attrito si crea in quello spazio tra chi è chiamato a gestire i fondi destinati alle politiche sociali e chi, invece, deve fare in modo che questi siano sufficienti.

Con regole e leggi di settore che evitino di elargire contributi a pioggia e senza controllo.

Con questa situazione Paci e Arru si sono presentati davanti alla maggioranza, ma con loro anche il capo di gabinetto del presidente Pigliaru, Filippo Spanu.

Ufficialmente per vigilare sui fondi europei, ma i più maligni parlano di una sorta di mediatore proprio tra i due assessori.

A fine incontro è lo stesso Paci a sottolineare più volte la «necessità di iniziare al più presto il processo di razionalizzazione della spesa».
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