Evitare il taglio di 33 milioni sulle politiche sociali e modificare radicalmente il sistema in Sardegna. Il coordinamento delle autonomie locali chiede la rivoluzione: non si tratta, infatti, soltanto di un problema di fondi perché «bisogna mettere mano ai meccanismi che governano gli stanziamenti applicando dei criteri anche in base al reddito», sottolinea il presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scano.

All’indomani del congelamento per un anno dell’aumento di Irpef e Irap il problema costi della sanità in Sardegna rimane sempre una priorità.

Oltre i rappresentanti dei sindaci, anche i consiglieri regionali della maggioranza fremono per la forbice sulle politiche sociali.

In Sardegna la spesa pro capite per le politiche sociali è tra le più alte d’Italia (229 euro) eppure ogni anno il copione è sempre lo stesso: associazioni e operatori sociali lamentano l’assenza di risorse adeguate.
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