Dopo 18 anni il Parlamento potrebbe dare il via libera alla ratifica della Carta europea delle lingue minoritarie. Approvata a Strasburgo il 5 novembre 1992 e sottoscritta dall'Italia nel 2000, da allora non è mai stata ratificata nel nostro Paese.

Una mancanza sanzionata recentemente dall'Alto commissario sulle minoranze nazionali dell'Osce Lamberto Zannier, che lo scorso 16 luglio, a margine della conferenza internazionale sul tema dei rapporti tra Stati in materia di minoranze, aveva ribadito la necessità di "fare dei passi concreti per proteggere il diritto delle minoranze a mantenere viva la loro cultura" e invitato il Parlamento italiano ad avviare urgentemente l'iter.

A dare un nuovo impulso al processo è il senatore cagliaritano del Movimento 5 Stelle, lo scrittore Gianni Marilotti, primo firmatario di un disegno di legge che potrebbe spianare la strada a una tutela della lingua sarda.

"La ratifica della Carta europea - spiega Marilotti - è una richiesta che da tempo veniva avanzata da tutto il movimento linguistico sardo perché garantisce un più ampio riconoscimento del nostro patrimonio culturale. Grazie alla ratifica, sarà possibile infatti estendere ulteriormente l’uso della lingua sarda nella pubblica amministrazione e nell’ambito dell’istruzione. La ratifica dà infatti più forza alla legge 482 del 1999 sulle minoranze linguistiche e alla legge regionale recentemente approvata".

"Il rispetto dei diritti umani, compresi quelli delle persone appartenenti a minoranze è infatti, come specificato dal Trattato di Lisbona, uno dei principi su cui si fonda l'Unione Europea - ricorda Marilotti -. Con questa ratifica, la lingua sarda avrà finalmente un pieno riconoscimento e sarà più facile consentirne l’utilizzo in tutti i contesti, assicurandone così la salvaguardia e lo sviluppo".

(Unioneonline/D)
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