Commissioni convocate che poi saltano a causa delle assenze, l’Aula che non si riunisce da mesi per approvare i provvedimenti più urgenti. Il corto circuito di quest’ultima fase di legislatura è evidente: la Giunta e il Consiglio regionale non dialogano più. E Fratelli d’Italia dice basta. «Non può andare avanti così, questi scivoloni non si devono ripetere, non si può restare ostaggio di pochi che hanno il vizio di assentarsi», sostiene il capogruppo in Consiglio regionale Fausto Piga, all’ennesima seduta saltata per mancanza del numero legale, «serve un maggiore confronto tra l’Esecutivo e l’Assemblea».

La legge

La norma su cui si ripongono le più grandi aspettative è il collegato alla Finanziaria 2023 approvata all’inizio di febbraio. Dentro c’è un po’ di tutto ma nessuna risorsa aggiuntiva: le disposizioni del Piano casa salvate dalla sentenza della Corte Costituzionale, norme per l’attuazione della riforma che porta a sei le Province e a due le Città metropolitane, modifiche alla riforma della sanità.

La seduta del parlamentino era in programma martedì scorso ma è slittata di nuovo. Stavolta per indisponibilità dell’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino, assente giustificato. 

La proposta

Negli ultimi giorni, per la verità, qualcuno ha anche cercato di fare qualcosa per imprimere una svolta all’azione del Consiglio. Sia dall’opposizione che dalla maggioranza è arrivata la proposta di stralciare alcune disposizioni del collegato, così da portarle in Aula con la procedura d’urgenza. Si è discusso, in particolare, di isolare gli articoli sulla sanità, e anche quello sull’urbanistica, e di farli approdare subito ai sensi dell’articolo 102 del regolamento. Tra gli obiettivi, anche quello di trasmettere all’esterno l’immagine di un Consiglio regionale che lavora. Tutto inutile. Il presidente della Giunta Christian Solinas non è d’accordo sullo spacchettamento della legge, per il governatore il collegato va discusso e approvato nella sua totalità.

Critiche le opposizioni. «Siamo nella fase in cui la Giunta regionale sabota se stessa, impedendo al Consiglio più inoperoso della storia dell’Autonomia persino di discutere un suo disegno di legge», dice il vicepresidente della terza Cesare Moriconi (Pd). Per Alessandro Solinas «la maggioranza fa di tutto per tramutare la fine del mandato in un ridicolo teatrino», mentre Daniele Cocco (Alleanza rossoverde) parla di «gestione confusa e improvvisata».

Tutti i dettagli nell’articolo di Roberto Murgia su L’Unione Sarda in edicola e sull’app

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