Il Mes approda in aula venerdì alla Camera ma Giorgia Meloni conferma che, «nell'interesse nazionale», non è questo il momento per affrontare un voto sulla ratifica, perché il governo ha scelto «un approccio a pacchetto», in cui si trattano anche la nuova governance economica europea, l'Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria.

E così la sua maggioranza sta studiando la strategia per arrivare, fra mercoledì e giovedì prossimi, al rinvio a dopo l'estate. Anche se per il Pd «è ora di prendersi le responsabilità e mettere fine al balletto con la Ue».

La sfida a Bruxelles resta aperta, come ha chiarito la premier nella lunga giornata di comunicazioni al Parlamento alla vigilia del Consiglio europeo. I toni si fanno più severi nella critica alla Bce per il continuo rialzo dei tassi di interesse.

E sul Pnrr «la scadenza per la presentazione del piano è il 31 agosto ed è bene» essendo uno dei più ampi «che questo si faccia seriamente» per cui «non ci sono ritardi» anche perché «quando si ha a che fare con l'interesse nazionale ci diamo da fare». «Non corrisponde alla verità - ha detto in un altro passaggio - che a Bruxelles non hanno visto un pezzo di carta. Sono molti e copiosi i documenti prodotti alla commissione per i tempi di attuazione di un piano che non avevamo scelto». «Stiamo producendo molte carte - ha concluso - cercando di dare continuità su un piano del quale non avevamo responsabilità».

Per la segretaria dem Elly Schlein sul Mes Meloni «mette in imbarazzo l'Italia», e per il leader del M5s Giuseppe Conte «la logica del pacchetto si trasformerà in un pacco».

Intanto al Consiglio europeo il tema potrà essere sollevato in via marginale dopo la lettera al presidente Charles Michel in cui il n.1 dell'Eurogruppo Paschal Donohoe ha scritto: «La ratifica del Trattato Mes è centrale per i nostri sforzi e continueremo il nostro impegno con l'Italia su questo tema». La palla ora è al Parlamento.

(Unioneonline/D)

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