M5S, Di Maio chiude la campagna elettorale: "A un passo dalla vittoria"
"Mi vedete sorridente. Non posso citarvi i sondaggi ma ne ho appena visto uno e... Siamo a un passo dalla vittoria. Possiamo vincere in tutti i collegi del Sud e in molti del Nord".
Queste le parole di Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento 5 Stelle, salito sul palco in piazza del Popolo, a Roma, per il comizio di chiusura della campagna elettorale M5S.
"Dopo la sorpresa del referendum, avremo una bella sorpresa anche domenica sera, ma dobbiamo convincere le persone che il loro voto fa la differenza. Grazie a voi siamo diventati la prima forza politica del Paese", ha aggiunto il politico campano, che ieri ha presentato la lista dei ministri di un potenziale governo 5 Stelle.
Per gli avversari, ha affermato ancora Di Maio, non c'è speranza: "Oggi il centrosinistra, o il presunto centrosinistra, è perso. Oggi Renzi ha detto che è disposto a farsi da parte, lo sanno già che è finita. Voi elettori potrete fare la differenza decidendo di dare il voto a chi ha già presentato una squadra di governo di persone giuste al posto giusto, oppure a quelli là che ci hanno già governato per 20 anni e hanno il coraggio di dire che vogliono cambiare l'Italia. Ma perché non l'avete cambiata in 20 anni?".
Poi il candidato premier ha parlato dei primi provvedimenti che il Movimento prenderà se uscirà vittorioso dopo il voto di domenica: "Nel primo decreto dimezziamo gi stipendi dei parlamentari, togliamo i vitalizi e tagliamo 30 miliardi di sprechi. Sono 9 pagine di decreto legge, bastano 20 minuti per approvarlo, ma chi si è solo garantito i privilegi non lo voterà", ha dichiarato.
Prima Di Maio, a salire sul palco era stato il sindaco di Roma Virginia Raggi, che ha fatto un ultimo appello al voto: "Abbiamo una sola possibilità di riscrivere la storia e dobbiamo completamente rivoltare il sistema dei partiti. Hanno scritto una legge elettorale vergognosa per tenerci fuori. Noi abbiamo la dignità di fermare questo sistema".
L'INTERVENTO DI BEPPE GRILLO - Anche Beppe Grillo è intervenuto nell'ultimo comizio del Movimento prima del voto di domenica: "Noi siamo il paradosso vivente della politica mondiale. Siamo gli unici ad avere un leader, un programma, un'ideologia. Siamo diventati l'unico partito e gli altri si sono sciolti e trasformati tutti in movimento. È fantastico. Possiamo cambiare veramente le cose, ma il cuore rimane. Dobbiamo ricordarci del nostro cuore".
Poi si è era rivolto ironicamente agli attivisti: "Non vorrei creare qualche sofferenza qui... C'è o non c'è? Ha fatto un passo indietro o di lato? Non potevo non esserci. Zitti, sono l'Elevato! Noi siamo nati da un incontro tra uno che pensa e ragiona, Gianroberto, e un buffone".
Il comico genovese ha poi aggiunto: "Può darsi che il periodo del Vaffa sia finito. Perché quando c'era quel silenzio che non parlava nessuno, noi abbiamo gridato, avevamo rivendicato il nostro diritto al grido. Ma il Vaffa rimarrà, almeno una sua parte: sarà un 'vaffino', magari da attaccare al frigo. Perché la sfida della politica non è fare delle cose, ma non fare cazzate".
(Unioneonline/F)