Una riforma sanitaria calata dall’alto, che ignora le proposte dei sindacati e rischia di paralizzare il sistema sanitario regionale. È durissima la posizione della Uil Sardegna sul disegno di legge in discussione in Consiglio regionale.

Per il segretario regionale Guido Sarritzu, il provvedimento non solo non risolve le criticità della sanità sarda, ma rappresenta «l’ennesimo atto inutile e dannoso» che certifica il fallimento delle politiche sanitarie della Regione.

«La Giunta – accusa Sarritzu – ha scelto la scorciatoia del commissariamento per mascherare l’assenza di una strategia. Si tratta di una misura politica che, invece di rafforzare il servizio sanitario, rischia di creare instabilità amministrativa, proprio in un momento in cui servirebbero certezze e programmazione».

Il sindacato contesta nel merito il Dl 40, evidenziando i punti più critici: «Cambiare i vertici amministrativi non risolverà i problemi di fondo, dalle liste d’attesa alla carenza di personale».

E aggiunge: «Il sistema sanitario continuerà a reggersi su turni insostenibili e precarietà. Il provvedimento non prevede investimenti concreti per ridurre i tempi di visite, esami e interventi».

Uno sguardo anche alle zone dell’Isola che «continuano a essere penalizzate da chiusure e tagli, con cittadini costretti a spostarsi per ricevere cure».

Secondo la Uil, le audizioni in Commissione sono state solo una «mera formalità», senza un reale ascolto delle proposte dei lavoratori del settore.

Il sindacato chiede dunque un cambio di rotta immediato e un vero dialogo con le istituzioni. «Non servono interventi spot, ma una riforma strutturata che garantisca stabilità amministrativa, continuità gestionale e un miglioramento reale dei servizi sanitari», conclude Sarritzu.

(Unionesardaonline/Fr.Me.)

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