L'attacco di Renzi a Di Maio figlio e la lettera di Boschi a Di Maio padre.

Il Pd va all'attacco dopo la vicenda del lavoratore in nero che secondo l'inchiesta del programma "Le Iene" sarebbe stato assunto da Antonio Di Maio, padre del ministro del Lavoro e Sviluppo Economico, Luigi.

"Quando ho visto il servizio sulla famiglia Di Maio mi sono imposto di non dire nulla", ha scritto Renzi su Facebook.

Ma poi qualcosa l'ha detta, e anche di più. "Sono convinto che la presunta onestà dei Cinque Stelle sia una grande fake news, una bufala, come dimostrano tante vicende personali, dall'evasore Beppe Grillo in giù. Ma sono anche convinto che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli, e questo lo dico da sempre, a differenza di Di Maio che se ne è accorto adesso".

È l'una di notte quando Renzi affida a Facebook il suo sfogo: "Rivedo il fango gettato addosso a mio padre, la sua vita distrutta dalla campagna d'odio dei 5 Stelle e della Lega; rivedo mio padre su un letto d'ospedale, lo rivedo quando non si ferma all'autogrill o resta in macchina per non essere riconosciuto, rivedo un uomo onesto schiacciato dall'aggressione social coordinata da professionisti del linciaggio. Non basteranno i 145mila euro di risarcimento di Marco Travaglio e alcuni suoi colleghi, la vita di mio padre è cambiata per sempre".

Poi arriva il messaggio al ministro: "Non è un mio problema sapere se il padre sia o no responsabile di lavori in nero, evasione fiscale, abusi edilizi. Sono però certo che Di Maio figlio sia il capo del partito che è il principale responsabile dello sdoganamento dell'odio: hanno educato, stimolato e spronato a detestare chi provava a fare qualcosa di utile, hanno insegnato a odiare. Non li ripaghiamo con la stessa moneta, ma Di Maio, se vuole essere credibile, prima di tutto si scusi con mio padre. Troverà il coraggio di farlo?".

Dopo Renzi è la volta di Maria Elena Boschi: anche suo padre è stato suo malgrado vittima di una incessante campagna mediatica dei 5 Stelle e Lega, prima che la sua posizione venisse archiviata dalla Procura.

L'ex ministro delle Riforme definisce Di Maio "ministro del Lavoro nero e della Disoccupazione", poi si rivolge al papà Antonio: "Caro signor Di Maio, le auguro di non vivere mai quello che suo figlio e gli amici di suo figlio hanno fatto vivere a mio padre e alla mia famiglia. Lei è sotto i riflettori per delle storie davvero brutte: lavoro nero, incidenti sul lavoro, sanatorie, condoni edilizi. Mio padre è stato tirato in mezzo ad una vicenda più grande di lui per il cognome che porta, e trascinato nel fango della campagna creata da suo figlio e dagli amici di suo figlio".

E ancora: "Le auguro di dormire sonni tranquilli, di non sapere mai cos'è il sentimento d'odio che è stato scaricato addosso a me e ai miei, perché il fango fa schifo come la campagna di fake news su cui M5S ha fondato il proprio consenso".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata