Eugenio Zoffili da Erba (Como), 41 anni, diploma di liceo classico.

A soli 19 anni è consigliere comunale, dal 2007 al 2012 è presidente del consiglio comunale del suo paese. Comincia a mettersi in luce anche all'interno del partito, già suo amore ai tempi del liceo: la Lega.

È fra gli ideatori della "scopa", la pulizia all'interno del movimento, che sancirà il progressivo ridimesionamento di Umberto Bossi.

Matteo Salvini è un suo amico, hanno le stesse idee e Salvini ne apprezza le sue doti politiche e di organizzatore, ponendo Zoffili in un ruolo chiave: capo della sua segreteria in via Bellerio.

Un trampolino di lancio per Zoffili, eletto deputato nel 2018, a cui si è aggiunto un nuovo incarico: dirigere e radicare la Lega in Sardegna. Ma soprattutto vincere. Missione sinora compiuta.

Lo abbiamo intervistato.

Avete conquistato politicamente una terra, la Sardegna, che pareva impossibile conquistare. Quale è stato il segreto?

"Conquistare una terra mi sembra una cosa esagerata, ma pensiamo di avere conquistato il cuore della gente con una parola sola: semplicità. Il nostro linguaggio è chiaro, senza fronzoli. In questo abbiamo segnato una profonda differenza col passato. La gente ne ha le tasche piene dei professori, che parlano difficile e poi non concludono nulla".

A parte la politica, come si è trovato in quest'isola?

"Magnificamente, e lo dico con sincerità. Il sardo è una persona vera, sii sincero con lui e sarà sempre tuo amico. Attento a non tradirlo. Giusto così".

Ora avete addirittura un sindaco leghista...

"Sono profondamente legato a Tittino Cau, sindaco di Illorai. Ricordo una delle prime volte che l'ho incontrato. Era in tuta da meccanico, una passione politica commovente, un amore per la sua terra ed il suo paese sconfinato. La Lega è orgogliosa di lui, di un sindaco davvero del popolo. da qua bisogna iniziare

I problemi dell'entroterra sono tanti. Come pensate di risolverli?

"Dai piccoli paesi nasce la riscossa della Sardegna. Ad Illorai ad esempio ho visto tante porte e finestre chiuse. La gente è scappata negli anni e tutti sanno di chi è la responsabilità. Noi vogliamo farla ritornare".

Come?

"Partendo dalle cose concrete. Ad Illorai ad esempio manca un depuratore. Prossimamente i preposti vedranno la documentazione e cercheremo di risolvere in fretta il problema. Ma noi faremo di tutto per valorizzare la cultura sarda e l'immenso patrimonio archeologico e di sapori che ha la Sardegna. Le grandi città e i piccoli paesi devono tornare a viaggiare in un'unica direzione. Penso a quello che mi ha detto un anziano di Orgosolo 'Qua tutti hanno promesso ma ci hanno lasciati abbandonati'. Noi non abbandoneremo nessuno".

Però vi accusano di avere, in passato, insultato i sardi e il meridione...

"Basta con queste strumentalizzazioni. Ci siamo trasformati da movimento locale in uno dei più grandi partiti italiani. I nostri avversari, specie quelli del centrosinistra, non sanno più dove attaccarsi, sanno del nostro successo e sono disperati".

Ora avete acuito la polemica, con la nomina di esponenti lombardi negli assessorati. Non pensate sia stato un autogol?

"Io vado spesso al Pirellone, a Milano, e trovo dipendenti e funzionari sardi, siciliani e pugliesi. Nessuno dice nulla e qualora qualcuno protestasse per questo lo prenderebbero tutti in giro. Le persone nominate faranno bene il suo lavoro e devono essere giudicate per questo".

Un tema di stringente attualità: cosa pensa dell'arresto della capitana del Sea Watch?

"La legge va rispettata e ho trovato vergognoso che rappresentanti delle istituzioni siano saliti a bordo di una nave che ha infranto senza ritegno leggi e confini. Quei deputati e senatori del Pd devono essere censurati dai presidenti di Camera e Senato. Noi come Bicamerale, che presiedo, saremo presto a Lampedusa per supportare i loro abitanti costretti a vivere da anni in queste situazioni".
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