"Serve unità, basta con l'astio, l'insulto, l'intolleranza, che creano ostilità e timore".

Questo un passaggio del tradizionale discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, trasmesso come di consueto in tutta Italia a reti unificate dal Quirinale.

Nel suo intervento, durato circa un quarto d'ora, il Capo dello Stato ha toccato i grandi temi dell'attualità politica e sociale del Paese, facendo il bilancio del 2018 e lanciando le sfide per il 2019.

I SOCIAL - "Siamo nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e comunicano di continuo ciò che pensano e anche quel che fanno nella vita quotidiana", ha esordito Mattarella, aggiungendo: "Tempi e abitudini cambiano ma questo appuntamento, nato decenni fa con il primo Presidente, Luigi Einaudi, non è un rito formale. Mi assegna il compito di rivolgere, a tutti voi, gli auguri per il nuovo anno: è un appuntamento tradizionale, sempre attuale e, per me, graditissimo".

UNITÀ - Il primo invito del presidente è a "sentirsi e riconoscersi come una comunità di vita", riconoscendo altresì la Repubblica come come "destino", consapevoli di avere, in quanto italiani, "gli stessi valori, le stesse prospettive, gli stessi diritti e doveri e un futuro comune".

Ancora, come detto, Mattarella ha rilanciato la necessità di imparare a "essere rispettosi gli uni degli altri", "consapevoli degli elementi che ci uniscono" per "rifiutare l'astio, l'insulto, l'intolleranza, che creano ostilità e timore".

Mattarella durante il discorso al Quirinale (Ansa)
Mattarella durante il discorso al Quirinale (Ansa)
Mattarella durante il discorso al Quirinale (Ansa)

SICUREZZA - Poi il numero uno del Quirinale ha parlato di accoglienza, diseguaglianze e sicurezza. "La domanda di sicurezza - le sue parole - è particolarmente forte in alcune aree del Paese, dove la prepotenza delle mafie si fa sentire più pesantemente. E in molte periferie urbane dove il degrado favorisce il diffondersi della criminalità".

"Non sono ammissibili - ha proseguito - zone franche dove la legge non è osservata e si ha talvolta l'impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si sentono soli e indifesi".

"La vera sicurezza - ha spiegato Mattarella - si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza. Sicurezza è anche lavoro, istruzione, più equa distribuzione delle opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati dopo una vita di lavoro: tutto questo si realizza più facilmente superando i conflitti e sostenendosi l'un l'altro".

"FELICIZIA" - A proposito, il presidente ha ricordato un paese immaginario "sognato" dai bimbi di una scuola di Torino che ha visitato di recente: "Felicizia", nome composto da felicità e amicizia. Con l'augurio. ha spiegato, che i "buoni sentimenti" non siano solo qualcosa che riguarda il mondo dell'infanzia, ma anche quello degli adulti.

VOLONTARI VS. ULTRAS - Mattarella ha poi citato l'esempio positivo dei "tanti volontari intervenuti nelle catastrofi naturali a fianco dei Corpi dello Stato", che rappresentano "l'Italia che ricuce e che dà fiducia. Così come fanno le realtà del Terzo Settore, del No profit che rappresentano una rete preziosa di solidarietà".

E puntato l'indice contro la violenza nel calcio, prendendo spunto dalle cronache recenti: "Il modello di vita dell'Italia non può essere - e non sarà mai - quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da tifosi", ha avvisato. Nel mirino, appunto, gli ultras e tutti coloro che "alimentano focolai di odio settario, di discriminazione, di teppismo". Un fenomeno che le società devono contrastare perché "lo sport è un'altra cosa".

(Foto Ansa)
(Foto Ansa)
(Foto Ansa)

I PROBLEMI DA RISOLVERE - Quindi il Capo dello Stato ha toccato le "questioni da risolvere". Ovvero: "La mancanza di lavoro che si mantiene a livelli intollerabili. L'alto debito pubblico che penalizza lo Stato e i cittadini e pone una pesante ipoteca sul futuro dei giovani. La capacità competitiva del nostro sistema produttivo che si è ridotta, pur con risultati significativi di imprese e di settori avanzati. Le carenze e il deterioramento di infrastrutture. Le ferite del nostro territorio. Dobbiamo aver fiducia in un cammino positivo. Ma non ci sono ricette miracolistiche".

LA MANOVRA - Poi la Manovra appena approvata: "Ieri sera - ha detto Mattarella - ho promulgato la legge di bilancio nei termini utili a evitare l'esercizio provvisorio, pur se approvata in via definitiva dal Parlamento soltanto da poche ore. Avere scongiurato la apertura di una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea per il mancato rispetto di norme liberamente sottoscritte è un elemento che rafforza la fiducia e conferisce stabilità".

Ma, ha ammonito il Capo dello Stato, "la grande compressione dell'esame parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali richiedono adesso un'attenta verifica dei contenuti del provvedimento".

Dopo il discorso (Ansa)
Dopo il discorso (Ansa)
Dopo il discorso (Ansa)

LE ELEZIONI EUROPEE - Altro passaggio obbligato, le prossime elezioni europee: "La dimensione europea è quella in cui l'Italia ha scelto di investire e di giocare il proprio futuro; e al suo interno dobbiamo essere voce autorevole", ha detto il Capo dello Stato, rinnovando la propria solidarietà alla famiglia di Antonio Megalizzi, giovane vittima italiana dell'attentato di Strasburgo.

"Quest'anno - ha proseguito l'inquilino del Colle - saremo chiamati a rinnovare il Parlamento europeo, la istituzione che rappresenta nell'Unione i popoli europei, a quarant?anni dalla sua prima elezione diretta. È uno dei più grandi esercizi democratici al mondo: più di 400 milioni di cittadini europei si recheranno alle urne".

"Mi auguro - la chiosa - che la campagna elettorale si svolga con serenità e sia l'occasione di un serio confronto sul futuro dell'Europa".

GLI AUGURI - Infine, gli auguri a tutti gli italiani, in particolare a tutti coloro che "si sentono soli", agli uomini e alle donne delle forze armate ("simbolo di istituzioni al servizio della comunità" e "patrimonio da salvaguardare"), a Papa Francesco e anche ai "cinque milioni di immigrati che vivono, lavorano, vanno a scuola, praticano sport, nel nostro Paese".

LE REAZIONI - Al discorso del Capo dello Stato sono seguiti a stretto giro i primi commenti del mondo politico.

"Le parole del presidente Mattarella, con la forza della loro sobrietà e assieme della loro fermezza, ci richiamano sulla strada maestra che la democrazia deve seguire: una strada fatta di unità, condivisione, giustizia, sicurezza, tolleranza, equità", ha detto il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Il presidente della Camera Roberto Fico, invece, ha ringraziato il presidente "per le parole in cui sono convinto tutti possono ritrovarsi. Sentirsi e andare avanti come una comunità che poggia su solidarietà, ascolto reciproco, senso di responsabilità, è fondamentale per la democrazia", ha aggiunto.

Tra i primi a commentare anche Matteo Salvini: "Più sicurezza, più lavoro, più attenzione agli ultimi, diritto alla salute, allo studio e ad uno sport sano e civile, un'Europa diversa più attenta ai cittadini e non più schiava della finanza e delle multinazionali. Condivido le riflessioni del Presidente e le faccio mie, col lavoro che ho già fatto e quello che farò nei prossimi mesi", le parole del vicepremier e ministro dell'Interno.

(Unioneonline/l.f.)
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