Il giorno dopo, il fuoco della polemica non si è affatto spento. "Giorgio Oppi mi ha chiamato "tonta", mi ha insultato, mi ha detto che non valgo un c...o, che vado in giro seminuda, mi ha criticato anche per come mi pettino, e diverse altre cose molto pesanti. E a parte la collega Laura Caddeo dei Progressisti, intervenuta in mia difesa, nessuno degli uomini presenti ha detto una sola parola", sottolinea Desirè Manca, 46 anni, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle alla sua prima esperienza nell'Aula di via Roma e molto attiva sui social.

La replica

Il leader dell'Udc nell'Isola, decano degli onorevoli sardi, 80 anni tra una settimana e sette legislature alle spalle, tacciato di sessismo e maschilismo non ha intenzione di scusarsi, ammette solo che "c'è stata una discussione piuttosto animata", ma - spiega in una nota - "esclusivamente di natura politica, mai personale. Respingo l'accusa di sessismo, lontano dalla mia forma mentis ". Ancora: "Manca mente sapendo di mentire, e credo che quanto è accaduto sia stato determinato da un atteggiamento di comune responsabilità". Ribadisce: "Continua a non voler rispettare le regole, deve capire che non può fare quello che le pare, non è a casa sua".

L'appello a Pais

Alla fine, lei ha presentato una richiesta di intervento urgente del presidente del Consiglio e incontrerà questa mattina Michele Pais per chiedergli di adottare "i dovuti provvedimenti disciplinari". Lui invece, invitato a partecipare per discutere della vicenda, non ci sarà.

L'occupazione

Tutto è cominciato quando le opposizioni hanno occupato le commissioni Autonomia e Lavoro - il motivo della clamorosa protesta riguarda lo stallo sulla continuità territoriale e il dl sul ritorno dei cda degli enti - gli animi si sono scaldati parecchio e si è perfino arrivati a un soffio dallo scontro fisico. Chi frequenta quegli ambienti da tempo giura che mai si era visto niente di simile.

Le testimonianze

"È vero, purtroppo sono stata l'unica a intervenire, per dire che non era il caso di scendere sul personale", dice Laura Caddeo. "Mi chiedo: se fosse stato apostrofato allo stesso modo un loro collega maschio, i consiglieri uomini lo avrebbero difeso? Comunque, sono dispiaciuta per quello che è accaduto, mi auguro che Desirè e Giorgio si parlino e in qualche modo facciano pace. Siamo tutti componenti di un'istituzione che deve affrontare e risolvere ben altri problemi".

Interviene Piero Comandini (Pd): "Una bruttissima pagina. Noi abbiamo anche il dovere di comportarci con dignità e aborrire ogni atteggiamento sessista e violento nei confronti delle donne. La situazione è degenerata, noi abbiamo cercato di riportare alla calma entrambi".

Angelo Cocciu, consigliere di Forza Italia, racconta di essere arrivato "quando tutti urlavano. Oppi era agitato, ma lei lo era molto di più. Forse è volata qualche parola di troppo, ma sicuramente è a causa dei continui attacchi cattivi e privi di fondamento che lui subisce. Martedì c'è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso".

Il presidente della prima Commissione Pierluigi Saiu (Lega), non è interessato "a ricostruzioni dell'accaduto". Dice: "Trovo grave e inammissibile che le opposizioni occupino le commissioni e tentino di bloccare i lavori. Il confronto politico non può sfociare nella rissa".

I messaggi

Solidarietà alla consigliera grillina è stata espressa dai Progressisti Francesco Agus, Massimo Zedda, Maria Laura Caddeo. E, su Facebook, oltre che da decine di cittadini, anche da Pier Franco Devias e dal suo movimento Liberu: "Chiediamo che Oppi presenti immediatamente le pubbliche scuse per il grave atto, oppure che dia le dimissioni: i cittadini sardi non possono essere rappresentati da chi viola la dignità della donna".

Cristina Cossu

© Riproduzione riservata