G7 Lavoro a Cagliari, Calderone: «Valorizziamo gli immigrati regolari»
La ministra e presidente del summit: «Intelligenza artificiale e aumento dell’età della popolazione fra i temi principali»Seconda giornata del G7 sardo e i ministri del Lavoro europei, fino a poco fa, nell’emiciclo del Palazzo Regio a Cagliari, hanno sviscerato la questione del momento: «Abbiamo affrontato il tema dell'intelligenza artificiale e degli impatti dell'intelligenza artificiale sul mondo del lavoro», ha detto al termine degli incontri la ministra Marina Calderone.
«Questo è uno dei punti che anche il recente vertice dei capi di Stato e di governo ha sviscerato e ora per noi è estremamente importante poter comunicare che le rappresentanze del mondo datoriale e delle parti sociali hanno ritenuto di condensare e soprattutto rappresentare in un documento comune le determinazioni finali, che io credo siano da sottolineare in un impegno a essere attivamente coinvolti per sostenere il dialogo sociale e soprattutto per accompagnare i governi nell'implementazione del piano d'azione e valorizzazione delle attività e dei servizi di cura per le famiglie e per la popolazione anziana».
E ancora: «I nostri Paesi hanno un problema comune che è quello appunto aumento dell'età media della popolazione e contemporaneamente quello di dover recuperare quindi al lavoro delle componenti importanti della società con i giovani e le donne», ha chiosato Calderone. «Questo percorso ci restituisce un andamento dell'occupazione positivo soprattutto anche per quel che riguarda l'aumento dei contratti stabili, dei contratti a tempo indeterminato e una diminuzione invece progressiva dei contratti a tempo determinato».
La ministra Calderone si è poi soffermata sul tema degli immigrati: «Abbiamo ribadito l'impegno congiunto sul fronte della valorizzazione e dell'accoglienza di chi arriva regolarmente nei nostri Paesi, anche avendo alle spalle dei percorsi formativi. Come Italia siamo impegnati e, nell'ambito del decreto che abbiamo approvato nel 2023 a Cutro, abbiamo posto questo obiettivo. Oggi abbiamo accordi di cooperazione con dieci Paesi proprio per valorizzare l'ingresso regolare della manodopera a fronte di percorsi formativi che iniziano nei percorsi d'origine».
Lorenzo Piras