Fondo di coesione, Cossa: «La Regione chieda al Governo anche i soldi per l’insularità»
Alla vigilia dell’arrivo in Sardegna della premier Giorgia Meloni per assegnare 2,7 miliardi di risorse nazionali, il dirigente dei Riformatori lancia un appello alla presidente Alessandra ToddePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La Giunta sarda deve contrattare con il Governo un pacchetto di misure che vanno dalle norme di attuazione sullo Statuto alle risorse per l’insularità». Alla vigilia dell’arrivo in Sardegna di Giorgia Meloni (la premier sarà domani a Cagliari insieme al ministro Raffaele Fitto), a parlare è Michele Cossa, dirigente dei Riformatori, ex parlamentare e consigliere regionale uscente. Cossa era ospite su Radiolina, nel programma “A tu per tu”.
L’esponente dei liberal democratici ha ragionato partendo proprio dai 2,7 miliardi che alla Sardegna verranno assegnati domani ufficialmente da Meloni, a valere sul Fondo nazionale di coesione. «Siamo la penultima regione a firmare l’accordo», ha detto Cossa. Con una sottolineatura: «Ciò avverrà sulla base dell’articolo 119 della Costituzione che stabilisce le priorità di intervento del Fondo stesso e dovrebbe includere pure le risorse sull’insularità». Proprio grazie alla battaglia iniziata dai Riformatori, gli svantaggi geografici della Sardegna (ma anche della Sicilia) sono riconosciuti in Costituzione attraverso questo articolo. «La Giunta – ha continuato Cossa – deve evitare che l’accordo sia a perdere chiedendo anche i soldi a compensazione della condizione insulare».
Secondo Cossa, nel pacchetto che la Regione deve concordare con Roma vanno inserite pure «le norme di attuazione dello Statuto, per rendere realmente applicabile la Specialità della nostra Isola». Per l’ex parlamentare è necessario inserire nell’intesa anche «misure fiscali» nonché «la modifica della legge elettorale per le Europee», perché «non è accettabile l’esclusione della Sardegna dal Parlamento di Strasburgo per il solo fatto di avere una norma iniqua attraverso cui la nostra Isola è accorpata alla Sicilia». Tra le due regioni c’è una sproporzione demografica enorme, ragion cui tutti i seggi li conquistano i siciliani. Ha detto ancora Cossa: «Nell’Ue si prendono oggi le decisioni più importanti, non possiamo non avere voce lì».