Comincia nei tribunali della Sardegna la verifica dei verbali dei seggi elettorali, un passaggio decisivo per sciogliere i dubbi sul risultato finale delle votazioni di domenica 25 febbraio.

Alessandra Todde, governatrice in pectore, si dice «assolutamente serena, i dati dei nostri rappresentanti di lista ci tranquillizzano», col riferimento al distacco da Paolo Truzzu che si sarebbe ridotto a circa 1.400 voti.

E se la Corte d'Appello di Cagliari non l’ha ancora proclamata presidente della Regione, è solo questione di tempo secondo lo staff della leader del Campo largo, che da giorni allontana e smentisce l'ipotesi di un clamoroso ribaltone.

Oggi il testa a testa è destinato a ripartire. Negli uffici elettorali circoscrizionali, allestiti nei tribunali dell'Isola, si riprenderà a lavorare. E chiuso il capitolo dei seggi mancanti ci si concentrerà sui verbali. Verrà controllata la regolarità dei documenti e delle operazioni svolte dai seggi. Le somme dei voti saranno passate ai raggi X. Il risultato può cambiare ancora? Nel centrodestra fanno notare che nel 2019, dopo il riesame dei verbali, Massimo Zedda ottenne diverse preferenze in più rispetto a quelle registrate al termine degli scrutini. E in effetti se si confronta il verbale dell'ufficio centrale (la Corte d'Appello di Cagliari) che proclamò vincitore Christian Solinas con i dati pubblicati ancora oggi sul sito internet della Regione, si può notare una differenza di 1.217 voti. Insomma: tutto è ancora possibile.

C'è poi il capitolo delle schede contestate. A Cagliari, ad esempio, i voti contesi – e messi a verbale – sarebbero appena 57. A Quartu 11. Se le stesse proporzioni fossero replicate in tutta l'Isola, si arriverebbe a circa mille casi dubbi.

Michele Ruffi

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