Prima il testa a testa, poi il vantaggio del candidato del centrodestra, secondo i primi exit poll sulle elezioni regionali in Abruzzo. Con le urne chiuse alle 23, sono stati resi pubblici i dati commissionati all’istituto Noto dall’emittente locale Rete 8 

Secondo il primo rilascio, il governatore uscente Marco Marsilio (sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati,  ai quali si aggiungono l’Unione di Centro e la lista civica “Marsilio Presidente”)  era dato tra il 48,7% e il 52,7%. La coalizione di centrodestra che lo sostiene viaggerebbe in una forbice che va dal 49,7% al 53,7%. 

Lo sfidante Luciano D'amico, già  rettore dell’Università di Teramo (sostenuto da una coalizione di centrosinistra formata da Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e Azione, oltre che dalle liste civiche “Abruzzo Insieme-D’Amico Presidente”, “Riformisti e Civici” e “Abruzzo Vivo”), secondo i primi  exit poll era  tra il 47,3 e il 51,3%, con una coalizione che si attesterebbe un punto sotto di lui. 

Il divario tra i due, con Marsilio che ha iniziato a guadagnare vantaggio, è aumentato con la pubblicazione di exit poll aggiornati poco prima di mezzanotte.

La campagna elettorale

Come successo in Sardegna, anche in Abruzzo per la campagna elettorale sono arrivati tutti i leader nazionali, compresa una discreta serie di ministri. Per il centrodestra si sono presentati insieme a Pescara la presidente del consiglio Giorgia Meloni, il segretario della Lega Matteo Salvini e quello di Forza Italia Antonio Tajani, oltre a Lorenzo Cesa (Udc) e Maurizio Lupi (Noi Moderati).

Volenti o nolenti, anche i leader del campo largo hanno seguito lo stesso schema della Sardegna: tutti impegnati, ma ognun da sé, perché D'Amico, come Todde, ha voluto dare un'impronta regionale alla sfida. Così sia il presidente del M5s Giuseppe Conte sia la segretaria del Pd Elly Schlein sia il leader di Azione Carlo Calenda hanno fatto tour elettorali, ma con agende separate. Anche Todde è arrivata in Abruzzo a dare man forte a D'Amico. A differenza di quello sardo, in Abruzzo il voto è stato un tuffo nel bipolarismo più puro: il sistema elettorale prevede un voto secco, senza quella possibilità di disgiunto che in Sardegna ha favorito il campo largo, con molti elettori che hanno messo la croce sui simboli di centrodestra e poi sul nome di Todde. Col raffinarsi dei dati dello spoglio in Abruzzo, i partiti potranno anche valutare pesi e rapporti di forza dentro le coalizioni: nel centrodestra la Lega spera di tenere la posizione, mentre Forza Italia punta a sorpassarla e FdI a consolidare sempre di più il primato. Nel campo largo la partita è sulla leadership della possibile alleanza: in Sardegna il Pd ha doppiato il M5s, ma in Abruzzo, alle ultime regionali e alle politiche del 2022, il M5s ha ottenuto risultati migliori del Pd.

La chiamata al voto

Vista l’importanza attribuita alla sfida, con la sfilata dei big di entrambi gli schieramenti nell’ultima settimana, sono stati incessanti gli appelli al voto, proseguiti anche durante le ore di silenzio elettorale. Con chat infuocate. E tam tam tra i cittadini. Dal lato del centrosinistra, l'attivismo dei fuorisede. Con gli studenti abruzzesi che hanno rilanciato le offerte sui treni per tornare nel luogo di residenza. Il treno, però, non è l'unico mezzo per accrescere la partecipazione.

Il bus dalla Campania

Da Napoli è partito un bus con a bordo circa una cinquantina di napoletani residenti in Abruzzo. Scheda elettorale alla mano. Ad accompagnare il gruppo campano, il coordinatore regionale di Forza Italia Fulvio Martusciello e il senatore Francesco Silvestro. «Ci sono tanti napoletani che risiedono in provincia dell'Aquila»,  spiega Martusciello, «tanti amici che ci hanno chiesto di andare insieme ai seggi. Così è nata l'idea di fare un bus. Votiamo insieme e vinciamo insieme».

Sfidanti al voto 

I due candidati presidente hanno votato nei rispettivi seggi. Con dolcevita grigio e giacca scura, il presidente uscente della Regione Abruzzo è arrivato poco prima delle 12 nella scuola elementare del quartiere Tricalle a Chieti. Dopo aver inserito la scheda nell'urna, un breve scambio di battute con un rappresentante di lista del Pd che lo ha salutato battendo il “cinque". Poi l'augurio di buon lavoro a presidenti e scrutatori.

Qualche minuto dopo, a Pescara, l'avversario Luciano D'Amico si è presentato con il suo staff al seggio elettorale della scuola 'Illuminati, a pochi passi dal lungomare. Giacca e cravatta, e strette di mano con i cittadini, che lo hanno salutato chiamandolo professore. Poi, entrambi a casa. A qualche centinaio di metri di distanza uno dall'altro.

Nelle ultime battute di campagna elettorale, Marsilio era sicuro di poter annunciare la sua vittoria già intorno all'una e mezza. D'Amico era convinto che si dovesse aspettare almeno le 4 per avere un risultato consolidato. Segnale, quest'ultimo, di una fiducia riposta in un battaglia fino all'ultimo voto.

Il silenzio violato 

Intanto, a conferma di una campagna elettorale infuocata fino al momento dello spoglio, arriva la polemica sulla violazione del silenzio elettorale. A scatenare l'ira di Marsilio, una trasmissione condotta da Marco Travaglio sabato sera. Per il presidente uscente, il direttore del Fatto avrebbe fatto «un comizio condito di calunnie». Accuse che si incrociano con quelle della senatrice abruzzese del Movimento 5 Stelle Gabriella Di Girolamo. Che insiste: sarebbe stato Marsilio ad «alimentare la polemica per violare il silenzio». Per il M5s, a violare il silenzio sarebbero stati anche i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Il leader di Forza Italia ha pubblicato su X una semplice frase: «Forza Abruzzo, Forza Italia! Buon Voto». Il leader della Lega pubblica un collage di immagini della sua campagna elettorale in Regione e scrive: «Quanti sorrisi, quanta energia in Abruzzo!». 

(Unioneonline)

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