Mario Draghi ha parlato in un’intervista al Tg1 della situazione in Afghanistan: "Voglio rivolgere un messaggio di affetto sincero alle famiglie dei 54 caduti, l'Italia ha perso 54 soldati nel corso di questi 20 anni e circa 700 feriti. Alle loro famiglie voglio dire che il loro sacrificio non è stato vano, hanno difeso i valori per cui erano stati inviati, le libertà fondamentali e i diritti delle donne, hanno fatto operazioni per prevenire il terrorismo, hanno fatto del bene", ha dichiarato il presidente del Consiglio.

"Per me e per tutti gli italiani, e lo dico alle loro famiglie, loro sono eroi". 

Poi il ringraziamento ai “nostri militari, i diplomatici, i cooperanti che per 20 anni sono stati a Kabul, a Herata e in tutto il Paese”.

"La prima cosa che bisogna fare, forse non la più importante, è riflettere sull'esperienza avvenuta", continua il premier. “Ricordiamoci che la guerra in Afghanistan è la prima risposta degli Stati Uniti all'attentato alle Torri gemelle. Quindi il bilancio che noi traiamo non è un bilancio solo sulla guerra in Afghanistan, è di questi ultimi 20 anni e del ruolo che l'Occidente ha avuto in tutto il mondo arabo. Ma forse ancora più importante che guardare al passato e discutere di bilanci è tracciare il futuro".

Sul rimpatrio: "L'opera di rimpatrio dei diplomatici, dei militari, dei collaboratori afghani continua. La gran parte della rappresentanza diplomatica è arrivata a Roma il 16 agosto. Sul campo ci sono ancora delle squadre militari e dei diplomatici (molto pochi) che dovranno aiutare l'evacuazione di altri nostri concittadini che sono lì e dei collaboratori afghani e delle loro famiglie quando le condizioni lo permetteranno. Voglio ringraziare tutte queste persone per il loro coraggio e la dedizione con cui svolgono il loro compito".

L'Europa, Draghi ne è certo, sarà all'altezza del compito cui è chiamata per affrontare la crisi. “Abbiamo parlato stamattina con la Cancelliera Merkel. Abbiamo soprattutto parlato delle operazioni di evacuazione dell'Aeroporto di Kabul, ma abbiamo iniziato a tratteggiare quelle che saranno le linee fondamentali della cooperazione a livello europeo. Siamo tutti consapevoli che la cooperazione è assolutamente necessaria per affrontare due obiettivi: l'accoglienza e la sicurezza".

"L'accoglienza - spiega - nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in Afghanistan in questi anni e delle loro famiglie, quelli che sono chiamati i collaboratori. Ma anche l'accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne. Questo è un piano complesso, richiede una cooperazione stretta fra tutti i Paesi ma soprattutto, in primis, tra quelli europei. Il secondo aspetto riguarda la sicurezza, dove dovremo prevenire infiltrazioni terroristiche".

(Unioneonline/L)

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