«Abbiamo parlato di tante cose», ha detto lui, Edoardo Rixi, il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, dopo aver incontrato alle cinque del pomeriggio, nel Palazzo della Regione in viale Trento, la presidente Alessandra Todde. Galanteria politica che ha lasciato nelle sole mani della padrona di casa la narrazione completa di un faccia a faccia definita dalla stessa governatrice «una discussione a tutto tondo per individuare le reali esigenze dell’Isola».

Todde ha riassunto in una nota quell’ora di incontro partendo da un accordo che per la Giunta  vale moltissimo. «A breve convocheremo un tavolo a Roma dedicato al nuovo modello di continuità territoriale. Sarà fondamentale affrontare il confronto con la Commissione Europea in maniera congiunta. Per la prima volta, la Sardegna non si presenterà da sola ma in un contesto nazionale condiviso. Su questo punto c'è piena intesa e ci muoveremo insieme».

Sulla partita degli aerei, finora la Giunta non ha giocato con carte proprie, ma ha organizzato i voli a prezzi calmierati per i sardi secondo il modello ereditato dal centrodestra. A breve invece «la nuova gara» dove il Campo largo potrà misurare la propria capacità di gestire il diritto dei sardi alla mobilità, «un passaggio determinante per garantire collegamenti efficienti e sostenibili con il resto del Paese», ha precisato Todde. Al centro del confronto anche gli investimenti sui treni, versante rispetto al quale la governatrice ha auspicato che «Rfi operi in maniera più efficace rispetto al passato, con investimenti adeguati per collegare porti e aeroporti e sfruttare al meglio le infrastrutture della Sardegna».

Rixi si è poi trasferito al Molo Ichnusa per la conferenza congiunta con il presidente dell’Autorità portuale, Massimo Deiana. Nella Sala executive è arrivato anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, per «portare i saluti della città al viceministro». Rixi, che si è fermato con i giornalisti per una decina di minuti, ha ribadito  la linea degli investimenti anticipata in un’intervista all’Unione Sarda. «Cagliari sarà il porto del futuro, i segni della rinascita cominciano a vedersi – ha detto il viceministro –, di certo non si devono ripetere più vicende come quella del Porto canale con l’addio del player di riferimento. In ogni caso l’attenzione del Governo resta massima per tutti gli scali dell’Isola, perché ognuno ha una propria caratterizzazione e quindi un ruolo nel sistema marittimo regionale». 

Proprio sul fronte della gestione, in mano all’Autorità portuale, a luglio scade il mandato di Deiana, arrivato al suo nono anno di presidenza e non più ricandidabile. A domanda precisa, Rixi  conferma di «aver parlato» della futura nomina con Todde, non fosse altro che proprio la scelta del futuro top manager «verrà condivisa con la Regione». Rixi, in quest’ottica, sta girando tutte le sedi dei quattordici enti «perché i porti sono di tutti e bisogna arrivare a una scelta che garantisca la massima collaborazione con i territori».

Deiana, infine, ha presentato a Rixi una sorta di bilancio di fine mandato: «Sono in corso – ha detto il presidente uscente - lavori per oltre 780 milioni di euro, una visione di insieme che punta a rendere il Sistema della Sardegna baricentrico per le strategie dell’Italia nel Mediterraneo». L’Isola conta nove scali marittimi e un milioni e mezzo di metri quadrati «tra spazi banchinali e retrobanchinali. L’investimento più grosso – ha spiegato Deiana – è il terminal ro-ro al Porto canale di Cagliari, aggiudicato per un importo di 290 milioni di euro, si un quadro economico complessivo di 338, di cui 99,35 milioni di fondi Pnrr».

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