Saranno "comunicazioni fiduciarie" quindi con intervento del Primo ministro, discussione e voto nominale su risoluzioni di fiducia, quelle che terrà Mario Draghi alla Camera e al Senato mercoledì. Lo ha chiarito il presidente della Camera Roberto Fico alla conferenza dei capigruppo.

Si comincerà da Palazzo Madama, riferiscono fonti accreditate del Senato, nonostante il centrosinistra abbia chiesto di partire dalla Camera perché il provvedimento che ha dato il via alla crisi, cioè il Dl Aiuti "non votato dal M5s", è stato approvato prima alla Camera.

"Siamo alla farsa – il commento dei capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo -. Ora Pd e M5s chiedono a Draghi di comunicare prima alla Camera e poi al Senato solamente perché Conte è più debole alla Camera. Giochini vergognosi, gli italiani meritano rispetto, serietà e certezze".

Dall’assemblea M5S intanto, Giuseppe Conte afferma che ora “spetta a Mario Draghi decidere”, non al Movimento 5 Stelle. Il leader pentastellato ha anche sottolineato, come a voler ribadire che la sua linea è quella prevalente, che di questo tenore sono stati la stragrande maggioranza degli interventi. "Il Paese è in una condizione davvero drammatica. Di fronte a questo, l'atteggiamento di responsabilità ci impone di chiedere al presidente Draghi che le priorità da noi indicate vengano poste nell'agenda di governo".

Ma qualche distinguo è arrivato, in primis (ma non solo) dal capogruppo alla Camera Davide Crippa: il suo è stato un vero e proprio endorsement al Governo Draghi. Per Crippa il M5s deve rimanere dentro il governo per vedere i decreti, rimediare agli errori, come quelli sul superbonus, e dare risposte ai cittadini. “Dall’opposizione la vita non la migliori, fai solo propaganda. Votiamo la fiducia”, ha detto.

Il presidente del Consiglio è invece al IV vertice intergovernativo di Algeri, dove Italia e Algeria hanno siglato 15 tra accordi, memorandum di intesa, protocolli di cooperazione e dichiarazioni di intese. In cima all’agenda il gas ma anche lotta alla corruzione, microimprese, startup, settore farmaceutico e promozione degli investimenti.

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Di seguito tutti gli aggiornamenti sulla crisi di governo di ora in ora

Assemblea Lega, insofferenza anche per il Pd: “Andiamo al voto”

Oltre all'accusa di "inaffidabilità" rivolta ai 5Stelle, nel corso della riunione dei parlamentari della Lega con Matteo Salvini è emersa anche insofferenza "per un Pd che continua a parlare di Ius Soli e immigrazione, di droga libera e Ddl Zan, mentre per la Lega e gli italiani le priorità sono lavoro, pensioni, ambiente e sicurezza".

Lo riferisce il partito. "Un Parlamento in ostaggio di decine di cambiatori di partito, quali riforme e certezze può assicurare?", "Ascoltiamo gli italiani, fidiamoci di loro e non affidiamo il futuro del Paese a chi pensa solo alla poltrona", il tenore dei primi interventi. Il leader Matteo Salvini sta ascoltando, senza commentare.

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Conte: “Draghi si faccia garante del rispetto verso di noi”

"Il premier Draghi dovrà anche risolvere problema serio: non può sfuggire che ancora in questi giorni noi siamo insultati, siamo attaccati da forze politiche che sarebbero con noi in maggioranza. In questi giorni Renzi dichiara che andrà a depositare referendum contro il reddito di cittadinanza. Ipf ci calunnia tutti i giorni gravemente; Fi e Lega dicono che non vogliono assolutamente lavorare con noi. Attenzione, è un fatto serio. Draghi dovrà farsi garante, se vorrà, di un clima di rispetto e leale collaborazione nei nostri confronti". Lo ha detto Giuseppe Conte chiudendo l'assemblea dei gruppi parlamentari.

Conte: “Draghi metta le nostre priorità nell'agenda di governo”

"Il Paese è in una condizione davvero drammatica. Di fronte a questo, l'atteggiamento di responsabilità ci impone di chiedere al presidente Draghi che le priorità da noi indicate vengano poste nell'agenda di governo". Secondo quanto si apprende, è quanto ha detto Giuseppe Conte chiudendo l'assemblea dei gruppi parlamentari.

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Finita l'assemblea M5S

Dopo una maratona durata tre giorni, con diverse sospensioni, è terminata l'assemblea congiunta dei gruppi di Camera e Senato del M5s.

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Conte: "Ora spetta a Draghi decidere, non a noi”

Adesso la decisione non spetta al M5s, ma al presidente del consiglio, Mario Draghi. In base a quanto si apprende, è il senso dell'intervento con cui Giuseppe Conte ha parlato all'assemblea congiunta dei gruppi M5s. Conte avrebbe anche sottolineato come la stragrande maggioranza degli interventi abbia colto la forza e la coerenza della posizione del M5s.

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Tajani: "O Draghi bis senza M5S o si va a votare”

"Noi chiediamo stabilità per il paese, stabilità che non si può avere con il M5s al governo. La soluzione è o un governo Draghi senza 5s o si va a votare". Lo ha detto il coordinatore di FI Antonio Tajani a margine dell'incontro con Silvio Berlusconi a Villa Grande.

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Sala: “Critiche di Meloni? Il sindaco è anche una figura politica”

"Se vogliono chiedere l'impeachment per 1300 sindaci italiani, io dico che il sindaco è anche una figura politica, quindi non capisco". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato delle critiche di Giorgia Meloni ai sindaci dopo la lettera che chiede a Mario Draghi di proseguire la sua azione di governo. "Dopo di che la Meloni che si lamenta di violenze verbali della sinistra non so a cosa si riferisca - ha aggiunto -, ma certamente da me non avrà atteggiamenti sbagliati, la metterò sempre sul piano della contrapposizione politica. Ho visto che anche il capogruppo di Fratelli d'Italia in comune chiede se ho aderito come cittadino o come sindaco alla lettera. La risposta è in entrambi i ruoli, da cittadino ma anche da sindaco". 

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Renzi: “Meglio soli che con Conte e Meloni”

"Con chi ci presenteremo alle elezioni? Dipende dalle regole del gioco. Io ho perso Palazzo Chigi perché ho provato a cambiare le regole del gioco. Non è possibile che si cambi un Governo all'anno. Non so da che parte staremo. Se ci sarà da una parte il populismo di Conte e dall'altro il sovranismo della Meloni noi staremo da soli. Ma non credo che ci sarà l'accordo tra Pd e 5 Stelle". Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intervenendo a un incontro con la stampa estera. 

Crippa (capogruppo M5S): “Votare la fiducia”

Visto che il M5s ha sempre detto che non era un voto sulla fiducia, tanto che alla Camera l'ha votata, non si capisce perché non dovrebbe votarla di nuovo. In base a quanto si apprende, è il senso dell'intervento del capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa, in assemblea congiunta. Per Crippa il M5s deve rimanere dentro il governo per vedere i decreti, rimediare agli errori, come quelli sul superbonus, e dare risposte ai cittadini.

"Dall'opposizione la vita non la migliori. Fai solo propaganda", è uno dei passaggi del suo discorso.

(Unioneonline)

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