“Se mi accorderete di nuovo una fiducia piena, sarò il presidente di un Movimento che dice no all'aumento massiccio delle spese militari a carico del bilancio dello Stato, soprattutto in un momento del genere. Ma diremo sì a un investimento shock sulla transizione energetica verso le rinnovabili, sì a un impegno dello Stato senza precedenti sulle reti di sostegno per famiglie, imprese in crisi, lavoratori che devono scegliere se pagare la bolletta o fare la spesa o il pieno di carburante”.

Giuseppe Conte, alla vigilia del voto degli iscritti per l’elezione del presidente M5S che si tiene il 27 e 28 marzo, chiede la fiducia ai pentastellati e avvisa Mario Draghi: il Movimento voterà contro l’aumento delle spese militari al 2% del Pil, un accordo raggiunto dai Paesi Ue su spinta di Joe Biden.

L’ex premier chiede una vittoria con ampio margine: “Non mi interessa prendere il 50,1% dei voti, anzi, se il risultato fosse così risicato sarei il primo a fare un passo indietro lasciando il Movimento che ha bisogno di una leadership forte e di una forte investitura”.

Un avviso anche agli avversari interni: “In caso di decisa riconferma le cose cambieranno. Abbiamo offerto all’esterno l’immagine di un M5S diviso, litigioso, contraddittorio, ma ora non possiamo più permetterci questa debolezza. Non posso accettare che ci sia chi rema contro le nostre battaglie, la nostra posizione politica. Non posso consentire che ci sia al nostro interno chi lavora per interessi propri”.

Sul governo Draghi: “Un governo d’emergenza che non è quello dei nostri sogni, in cui abbiamo difeso le nostre conquiste che altrimenti sarebbero state cancellate. Ma ora non basta rimanere sulla difensiva, non votatemi se pensate che il Movimento debba essere lì nelle stanze dei bottoni anziché nei territori e tra le persone. Non votatemi se pensate che debba diventare una forza politica estremamente moderata, conservatrice, compatibile con il passato e timorosa del futuro. Non votatemi se volete un Movimento che si sforzi di piacere a tutti anche a costo di essere la brutta copia di altri partiti tradizionalmente divisi in correnti”.

(Unioneonline/L)

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