“Ci siamo dati sempre delle regole, e vanno rispettate. Senza un accordo sulla premiership non avrebbe senso andare al governo insieme”.

Il messaggio di Giorgia Meloni a Matteo Salvini e Silvio Berlusconi è chiaro e diretto. Niente giochini per portare a Palazzo Chigi un esponente più gradito all’ala moderata: in caso di vittoria del centrodestra il presidente del Consiglio deve essere il leader del partito più votato. Dunque, stando agli attuali sondaggi, la leader di Fratelli d’Italia.

“Confido che si vorranno confermare, anche per ragioni di tempo, regole che nel centrodestra hanno sempre funzionato, che noi abbiamo sempre rispettato e che non si capisce per quale ragione debbano cambiare oggi”, ha detto Meloni in un’intervista al Tg5.

Un messaggio non casuale il suo, che arriva nei giorni in cui Lega e Forza Italia, Berlusconi in primis, fanno circolare l’ipotesi che a scegliere il presidente del Consiglio siano gli eletti dei tre partiti.

Salvini lancia un ramoscello d’ulivo per evitare spaccature quando la campagna elettorale è solo all’inizio: “Lasciamo alla sinistra divisioni e litigi, chi avrà un voto in più avrà l’onere e l’onore di indicare il premier. Noi siamo pronti a ragionare con gli alleati sul programma di governo”.

Un tema che sarà all’ordine del giorno nell’incontro di mercoledì fra i tre leader, che devono sciogliere un altro nodo non da poco, la suddivisione dei collegi uninominali: la regola non scritta che i partiti si erano dati, anche questa non scritta, era quella di dividere i posti facendo una media degli ultimi sondaggi.

Intanto Forza Italia è alle prese con una vera e propria emorragia. Dopo gli addii di Brunetta, Gelmini e Cangini, gli azzurri perdono anche Giusy Versace e Annalisa Baroni. E gli occhi restano puntati su Mara Carfagna, che in settimana dovrebbe ufficializzare la sua decisione.

(Unioneonline/L)

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