Restano consistenti le tensioni all'interno dei partiti a una settimana dall’insediamento delle Camere, e nelle trattative politiche non ne esce compatto neanche il centrodestra.

"Con Forza Italia c’è totale condivisione e sintonia di programma e intenti - dice Matteo Salvini in una nota -. Come leader del centrodestra parlo e mi muovo a nome di tutti gli alleati. Con loro stiamo lavorando a squadra e programma di governo mentre vedo che altrove non è così: Pd litiga e M5s non si capisce cosa voglia fare".

"Salvini non è il leader del centrodestra - precisa Renato Brunetta, Forza Italia - è semplicemente il leader del partito che all'interno del centrodestra ha avuto più voti e che sulla base delle regole che ci siamo dati ha il compito di fare, se riusciremo a farlo, il governo. Nulla in contrario all'amico Salvini, ma la leadership di una coalizione si conquista giorno per giorno con la fiducia, la condivisione e la pari dignità".

''Siamo tutti con Matteo Salvini - aggiunge poi in un post su Facebook - partendo da un rapporto di pari dignità, fondato sulla collegialità, senza dissensi o tensioni, nel suo tentativo di formare il prossimo governo di centrodestra. All'interno della nostra coalizione ci eravamo dati una regola: il partito che avrebbe preso più voti alle elezioni politiche avrebbe avuto l'onore e l'onere di indicare il presidente del Consiglio".

"Quel partito è stato la Lega e il candidato premier è legittimamente Salvini, al quale va il nostro appoggio e la nostra incondizionata lealtà. Chiarito questo aspetto non irrilevante, ricordo a me stesso che il centrodestra, vivaddio, non ha un solo leader, ma almeno tre: Silvio Berlusconi, lo stesso Salvini e Giorgia Meloni. Salvini rappresenta il centrodestra unito, in questa delicata fase, per tentare di dare un governo al Paese, ma è e resta il leader della sola Lega".

SUI 5 STELLE - "I 5 stelle - prosegue Brunetta - ci hanno detto che loro vorrebbero la Camera e alla Lega andrebbe il Senato. Ma il Senato va al centrodestra, semmai: ci siamo noi con Romani. E poi non dimentichiamo il Pd. Se il Movimento 5 stelle vuole fare, come dice, un presidente di garanzia, il Pd è il secondo partito e non va emarginato".

E se il patto M5S-Lega regge? "'Faccino pure', come diceva Fantozzi. Ci vediamo in Aula a scrutinio segreto e ci divertiamo. Se fanno il patto tra loro, salta tutto".

(Unioneonline/D)
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