L’operazione per portare Silvio Berlusconi al Colle è fallita e si è di fatto fermata. I numeri non ci sono.

A dirlo senza troppi fronzoli è Vittorio Sgarbi, che in queste settimane ha aiutato il leader di Forza Italia a contattare parlamentari in vista del voto per il Quirinale.

"Ieri Berlusconi era abbastanza triste”, le parole del deputato intervistato a ‘Un giorno da Pecora’, su Rai Radio 1.

"Ci devono essere delle inquietudini di natura psicologica in lui”, continua Sgarbi, “perché è rimasto a Milano e si è preso una pausa. Starà pensando se c’è una via d’uscita onorevole, un nome che sia gradito a lui”.

Il nome? “Mattarella, lo preferisce a Draghi”. Sgarbi ieri sera ha sentito Berlusconi: “Il problema non è che Salvini voglia realisticamente trovare un altro nome. Il problema è che il nome sia condiviso e proposto da Berlusconi”.

Neanche un lumicino di speranza? Secondo il critico d’arte no: “L’operazione si è fermata oggettivamente”.

L’unica carta è Matteo Renzi: “Se all’ultimo momento Berlusconi negozia con Renzi i voti di Italia Viva è fatta. Gli mancano cento voti, solo con Renzi ce la può fare. Anche se io facessi tutte le altre 95 telefonate che devo fare, mi risponderebbero la metà e comunque non basterebbero”.

(Unioneonline/L)

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