"Dovremo decidere come comportarci se il centrodestra andrà avanti con la scelta profondamente sbagliata di candidare il capo politico più divisivo che possa esserci, perché ogni capo politico è divisivo, ma quando parliamo degli ultimi 25 anni, è difficile pensare a una capo politico più divisivo di lui”.

A pochi giorni dall’inizio delle votazioni per eleggere in nuovo presidente della Repubblica è questa la posizione del segretario del Pd Enrico Letta all’ipotesi di Silvio Berlusconi come successore di Mattarella al Quirinale. 

“Non c'è nessun diritto di precedenza che il centrodestra può vantare nell'indicare il presidente della Repubblica – ha detto Letta aprendo la direzione Pd – si è confuso un atteggiamento rispettoso da parte nostra con un diritto che non c'è, non è che il centrodestra debba semplicemente valutare l'equilibrio migliore al suo interno. Sarebbe una scelta profondamente sbagliata come è sbagliata la logica dello scoiattolo di cercare voti in una dinamica che non è quella del tempo che stiamo vivendo. In Parlamento – ha concluso Letta – nessuno ha la maggioranza, ognuno deve considerare l'essere minoranza con responsabilità, che è l'atteggiamento con cui ci muoviamo". 

Il centrodestra sembra però essere compatto sul nome del leader di Forza Italia. “Berlusconi può piacere o non piacere ma è stato eletto tre volte dagli italiani per fare il presidente del Consiglio”, ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini. Aggiungendo: “Nei prossimi giorni si vedrà se la maggioranza c'è o non c'è ma a differenza della sinistra io non metto veti su nessuno".

Salvini ha detto di aver visto il numero uno di Forza Italia "in forma: ci metto tre firme per arrivare a 85 anni come lui. Io ne ho 48 e il mal di spalla, di schiena, di denti, di testa. E di cose ne ha fatte della vita. Berlusconi - ha continuato - era determinato. Il mio impegno è che il centrodestra sia unito da qui all'elezione del presidente della Repubblica e poi oltre".

Il nome di Berlusconi è ovviamente quello auspicato da Forza Italia: "Con convinzione e determinazione i leader del centrodestra hanno chiesto ufficialmente al presidente Berlusconi di accettare la candidatura al Quirinale: è un passaggio fondamentale che conferma in pieno le ragioni dell'alleanza, per il presente e per il futuro”, ha detto Anna Maria Bernini, presidente dei senatori azzurri.

Anche Matteo Renzi fa la sua analisi: “Un candidato di centrodestra può ottenere un consenso di parte del M5s e del Pd, che non lo ha escluso. E se risponde all'interesse degli italiani anche da parte nostra”, ha detto il leader di Italia Viva. Spiegando: “Se c'è da votare un candidato che fa gli interessi dell'Italia e degli Italiani, credibile, siamo pronti a farlo. Bisogna vedere chi è e qual è il suo profilo". Ma il centrodestra – ha avvisato Renzi - "deve portare un nome diverso da quello di Silvio Berlusconi. Saranno in grado di farlo?". 

(Unioneonline/l.f.)

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