L a Repubblica italiana ha bisogno di quattro riforme strutturali: giustizia, fisco, struttura dello Stato, Pubblica amministrazione. Invece il Governo meringante di Giuseppe Conte, che copre indifferentemente torte vere e finte, il vuoto e la sostanza, ha pensato bene di nominare più di un centinaio di commissari alle opere pubbliche incompiute, equamente divisi nelle diverse regioni, spacciando questa aria montata decisionista per innovazione di sistema. Alla Sardegna ne spetterebbero nove.

Il modello sarebbe la ricostruzione del ponte Morandi a Genova, che è costato il doppio delle opere simili. Non c'è da indignarsi: la trasparenza e l'efficienza in Italia possono esistere solo se forcipate. Il paradosso è che per anni la Regione Sarda ha chiesto al Governo di essere nominata Commissario e di avere poteri derogatori proprio rispetto alle leggi dello Stato, vere ragnatele tossiche di ogni volontà di trasformazione della realtà. Oggi, il tricolorato ragno tessitore pretende plauso per aver pensato di nominare i ragnetti alla demolizione della sua tela.

Peccato che gli aracnidi sardo-governativi troveranno per molte opere nostrane i bandi di progettazione o di lavori già in essere, i percorsi già segnati dal lavoro silenzioso di quanti hanno combattuto negli anni proprio contro le follie di Stato. Non serve, però, lamentarsi o occuparsi di dighe e dighette; si deve andare al grosso del problema, al Moloch delle incompiute sarde: l'Anas. Ma ovviamemte l'Anas non è stata commissariata. (...)

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