C 'è il vaccino, è scattato il V-Day britannico. La prima dose è stata somministrata ieri mattina a Margaret Keenan, nordirlandese, 91 anni fra pochi giorni, nell'ospedale di Coventry. Boris Johnson alza le mani, stavolta in segno di vittoria. Lui, il sopravvissuto che ha affrontato e sconfitto il mostro rischiando addirittura la vita. Lui, l'uomo che in una fatidica conferenza precedente il primo lockdown aveva proferito quella frase poco convenzionale («moriranno molti nostri cari»), poi sfruttata a dovere dai media occidentali ancora livorosi per l'annunciata Brexit. Così non è stato. O almeno non più che altrove.

Per la seconda volta in un anno mondiale orribile che farà comunque epoca, l'Inghilterra sale in cima alle cronache globali mettendo in fila le altre nazioni prese d'infilata. Lo aveva già fatto a gennaio impennando con la Brexit. Si ripete ora a dicembre inaugurando la profilassi nazionale seppure in forma sperimentale con tutti gli accorgimenti possibili. Anabasi e Catabasi entro uno scacchiere in cui il Regno Unito ha rappresentato prima il brutto anatroccolo populista e poi il Principe salvatore che offre la cura ai suoi sudditi.

Ma prima il riassunto dei fatti. L'Agenzia per la Regolamentazione dei Medicinali (MHRA) ha dato dato via libera la settimana scorsa al vaccino Pfizer. Londra ha ordinato quaranta milioni di dosi e anticipato un successivo ordine di 100 milioni di dosi per il vaccino prodotto dalla compagnia di Oxford AstraZeneca, in fase di sviluppo.

I mmediatamente il Ministro della Salute Matt Hancock ha annunciato un percorso definito a “gruppi prioritari”, mettendo in cima alle liste i soggetti più sensibili, ovvero gli anziani nelle case di riposo, gli ultraottantenni, gli operatori socio-sanitari e le categorie clinicamente vulnerabili. Circa quattro milioni di persone dovrebbero essere vaccinate entro il mese. Un successo. Di strategia e politica. Perfino il CEO di Pfizer, Albert Bourla, ha applaudito dal quartier generale, salutando la decisione del governo inglese come un “momento storico” nella triste epopea della lotta al Covid.

Già, una vittoria. Scalando una graduatoria di superpotenze alacremente impegnate a gestire la fase politica della pandemia, l'Inghilterra ha battuto tutti sul tempo. Tale inaspettata mossa ha messo in fibrillazione gli altri Paesi. Dall'altra parte dell'oceano, la notizia è stato accolta con palese imbarazzo: nei giorni scorsi la Casa Bianca ha inviato una nota al Dr. Stephen Hahn, il Commissario dell'Agenzia sui Medicinali (FDA), per chiedere lumi. Hahn è stato categorico, precisando che le autorità britanniche fanno affidamento sui responsi delle compagnie private, mentre la FDA, ha dichiarato, «è una delle poche al mondo che controlla veramente i dati grezzi ». La FDA ha annunciato un prossimo tavolo già domani per dare la sua valutazione. A seguire, l'Agenzia Europea per i Medicinali ha annunciato una riunione straordinaria non oltre il 29 dicembre per assegnare il via libera alla commercializzazione dei vaccini Pfizer e BioNTech. Sono lontanissimi i mesi della grave crisi diplomatica quasi annunciata dall'osteggiatissima teoria dell'immunità di gregge. Nel frattempo si susseguono gli incessanti inviti alla popolazione a seguire le restrizioni vigenti. Giusto martedì scorso il Parlamento aveva approvato il ritorno al sistema di tre livelli di emergenza, successivo allo scadere del lockdown di 28 giorni. La maggior parte dell'Inghilterra rientra ancora nei livelli 1 e 2, quelli a criticità maggiore. Il voto ha avuto un incredibile esito poiché l'approvazione è avvenuta in seguito all'astensione di maggior parte dei parlamentari laburisti, sotto la guida del neo-leader Starmer.

C'è del buono oltre la Manica. Non più di due settimane fa il mentore della Brexit, Cummings, lasciava Downing Street portandosi la scatola dei ricordi. Fra i banchi dell'Inghilterra si fa scuola di democrazia. Non sarà l'Eldorado, ma certo non è l'Italia del commissario Arcuri e dei colpevoli ritardi persino sul vaccino antinfluenzale.

ANDREA MEREU

OPERATORE CULTURALE A LONDRA
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